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BOLOGNA, 11 dicembre 2005 – “Ho firmato due settimane fa con la Kawasaki per il 2006. Aspettavo solo l’annuncio ufficiale, invece non è arrivato. Non so cosa stia succedendo ma non posso credere che un’azienda come la Bridgestone non abbia le gomme per una moto in più per me sullo schieramento”.
E’ stato un Max Biaggi determinato e polemico quello ospite venerdì dei Grandi Incontri della Gazzetta dello Sport al Motor Show di Bologna. Il pilota romano, che ha subìto il caldissimo assalto dei suoi tifosi in un momento delicato della carriera, è stato interrogato sulle speranze future e sulle circostanze che l’hanno costretto a questa difficile situazione. “Io la moto l’ho trovata – ha spiegato – e sono disposto ad affrontare sacrifici, anche economici, per essere al via anche la prossima stagione. Ma sembra che ogni volta ci sia qualcuno pronto a mettere i bastoni tra le ruote. Forse perché in questo ambiente sono sempre stato troppo sincero e scomodo”.
Ripartire dalla Kawasaki, finora non certo un mezzo pronto per vincere il titolo, non lo preoccupa. “Non ho paura di lavorare e non ci sono piloti che non sia in grado di battere, compreso Rossi. Voglio solo correre perché è la mia passione e la mia vita. Ora come ora non accetterei un ruolo di collaudatore in vista del 2007 e non passerei in Superbike”. Ci sono rimpianti per il passato, magari quel 1998 iniziato con una vittoria all’esordio in 500 o il 2000 che premiò Kenny Roberts jr? “No. Quando vinse l’americano io fui penalizzato da un infortunio a Valencia. E per il ’98 io per quell’anno mi sento campione del mondo: solo l’errore dei commissari a Barcellona, con la bandiera nera, mi tolse la corona”.
Tutt’altro umore 24 ore dopo, quando a incontrare il numerosissimo pubblico di lettori della Gazzetta è stato Giancarlo Fisichella. Con molte più certezze e speranze di Biaggi in vista del 2006. “Punto al Mondiale – ha esordito Giancarlo - perché no? Il 10 gennaio proverò la nuova Renault a Jerez, ma dal lavoro in galleria del vento e sul motore al banco abbiamo già riscontri molto positivi. Io sono ottimista. Nel 2005 ho contribuito alla conquista del titolo costruttori della Casa francese. Ora vorrei ripetermi aggiungendo, a quello, anche il Mondiale piloti per me”.
Cambieranno i motori e le qualifiche, torneranno i cambi gomme: i valori verranno rimescolati? “Non credo. Si sfideranno ancora Renault e McLaren con l’aggiunta sicura della Ferrari. E non va dimenticata la Toyota che ha già messo in pista la nuova macchina. Le prove del sabato penso saranno più divertenti. Sarà dura invece abituarsi al calo di potenza dei nuovi 8 cilindri. Al Montmelò ho provato un V10 depotenziato e, nonostante fossi sotto l’acqua, è stato un po’ uno choc”. Non poteva mancare la tradizionale domanda sulla mancanza di piloti italiani in Ferrari e se Fisico possa essere interessato. “Beh, naturalmente. La Ferrari è un mito in Italia e io sono italiano. Però adesso ho un contratto con la Renault e voglio vincere con loro. Cosa penso di Massa? E’ un pilota veloce, ho corso con lui nella stessa squadra e lo posso confermare”.
E l’ancor più frequente quesito su Valentino Rossi in F.1. “Non so se verrà – risponde Giancarlo -, ma non è facile essere veloci contro gente che da decenni corre in monoposto di vario tipo. Per me difficilmente potrebbe vincere subito”. Infine la questione della patente ritirata. “Al volante non c’era il pilota ma il papà preoccupato per il figlio con la febbre alta. Ma chiedo scusa ugualmente a tutti”. Meritatissimo l’applauso finale.
dal nostro inviato Gianluca Gasparini
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