segui le sue vacanze su Twitter
NEWS
3/8/2010 - NUOVE FRONTIERE
R2, il robot umanoide della Nasa
in partenza per la Stazione Spaziale
condividi [facebook] twitter
Su Twitter si potrà seguire il «diario» della missione
Un mentro di altezza per 2,5 metri di apertura “alare”, 150 chili di peso, casco d’oro scintillante e scudo della Nasa impresso sul petto. E’ Robonaut 2, la nuova creatura dell’Agenzia Spaziale statunitense, che in autunno diventerà il primo androide a sbarcare sulla stazione spaziale internazionale.
Il suo nome è un tributo alla saga di «Guerre Stellari» ed è stato pensato per aiutare i colleghi in carne ed ossa in orbita. Il robonauta, realizzato con la collaborazione di General Motors ha braccia, gambe, torso, non parla, ma pensa con la pancia. Letteralmente. Con la testa occupata di telecamere, l’unico spazio per il «cervello» era lo stomaco.E’ in grado di scrivere a mano, stringere oggetti e addirittura di maneggiare uno smartphone.
«Ciao, il mio nome è Robonaut 2, R2 per abbreviare» ha twittato questa mattina la nuova «star» della Nasa. Quando raggiungerà lo spazio a bordo del Discovery documenterà, con l’aiuto dell’equipaggio, i lavori a bordo della Stazione Spaziale Internazionale a 400 chilometri dalla Terra. Un diario “spaziale” che conta già oltre 2800 followers.
L’«originale» Robonaut fu creato 10 anni fa con l’idea di utilizzare questi agili androidi per svolgere complicati lavori di precisione nell’industria microelettronica. Concepito inizialmente per la Terra, farà parte di un esperimento per studiare l’interazione tra gli esseri umani e i robot. Solo dopo i risultati della missione verrà impiegato a supporto delle missioni spaziali. Nell’ultimo decennio la Nasa ha fatto passi da gigante in questa direzione dando un impulso decisivo nel campo sperimentale delle applicazioni aerospaziali.
«R2 espanderà la nostra capacità di costruzione e scoperta - hanno affermato gli operatori dell'Agenzia Spaziale - Questi prototipi di androidi possono essere utili in attività extra veicolari quali esplorazioni nello spazio, lavori fuori dalle Space Station e nelle missioni di Shuttle, e si spera che porteranno a una diminuzione di incidenti e costi». L’obiettivo della «partnership» infatti è proprio questo: creare robots avanzati che lavorino in armonia con le persone aumentando la qualità e la velocità delle missioni, rendendo lo sviluppo manufatturiero più sicuro e competitivo.