Tanto per discutere un pò vi riporto un'intervento letto su motoblog, non lapidatemi
cosa ne dite?
in una recente intervista Witteveen ha dichiarato che nell'avventura Cube in MotoGP lui era già in rotta di collisione con i vertici aziendali e le sue indicazioni non sono mai state ascoltate appieno, compresa la prima e forse la più importante e cioè di non far correre la Cube al primo anno ma di svilupparla con calma e farle fare solo qualche gara in quanto il budget non poteva coprire bene sia la stagione agonistica che lo sviluppo. Poi, i motori Cosworth non potevano essere aperti dalla struttura tecnica ma solo dai tecnici Cosworth in Inghilterra e questo rallentava tutto. Alla fine dell'ultimo anno la Cosworth ha concesso tale operazione ma oramai era troppo tardi. La moto era pesantissima perchè non c'erano soldi sufficienti per costruire le parti alleggerite e quindi si andava avanti con le prove di particolari che pesavano anche il doppio del normale. Il primo anno le gomme erano DUNLOP e solo l'arrivo di Edwards ha garantito le MICHELIN ma si è dovuti ripartire quasi daccapo. Il motore dell'APRILIA è forse al giorno d'oggi quello che meglio di tutti si presta alla configurazione 800cc per cui l'APRILIA non dovrebbe sviluppare 2 motori contemporaneamente ma solo adeguare alesaggio e corsa e al resto penserebbe una buona elettronica. Nel dritto la Cube mostrava una velocità di punta inferiore solo alla DUCATI ma andava piano in curva per una erogazione ingestibile. E' stata la prima ad adottare il sistema "drive by wire" incappando in un mare di problemi che invece oggi sono stati risolti (vedi DUCATI e YAMAHA con la MARELLI). La struttura tecnica sarebbe già esistente con Giampiero Sacchi come capotecnico e l'Ing Gigi Dall'Igna a capo della struttura. Pressoché impossibile il ritorno di Witteveen visto che lavora alla ADLER con successo. Il personale è rimasto quello di 2 anni fa intatto ed addirittura sono rimasti in magazzino un'ultima evoluzione del motore Cosworth più compatto ed alleggerito insieme ad un nuovo telaio in alluminio-carbonio entrambi mai usati per anticipata chiusura. Rimarrebbe solo da convincere la Camel in quanto con 12 milioni di Euro tutto diventerebbe possibile.