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gazzetta dello sport 
Vale: «Ora sono una leggenda»
«Mai pensato di raggiungere Hailwood» «Ma ho avuto fortuna: Sete era più veloce. Prenderò Nieto?» «Aver toccato il traguardo su questa pista ha un valore doppio»
dal nostro inviato
SACHSENRING (Germania) Gli è rimasta un'ultima sfida: battere i più grandi del passato. E sta vincendo anche questa. Però, almeno stavolta, Valentino Rossi mostra quasi un po' di rammarico. Lo si è visto chiaramente ieri al Sachsenring, durante il giro d'onore per festeggiare l'ottavo successo dell'anno in 10 gare. Con sè, infatti, aveva una bandiera bianca con la scritta: «76 Rossi, 76 Hailwood. I'm sorry Mike».
- Perché ha chiesto scusa al grande Hailwood appena raggiunto?
«Semplice, ogni volta che un atleta si vede eguagliare o superare un proprio primato, non la prende mica tanto... sportivamente».
- Che effetto fa essere allo stesso livello di Mike «The Bike» Hailwood, un mito delle due ruote?
«Ho raggiunto un traguardo storico, adesso sono fra le leggende dello sport che più amo. Capirete la mia gioia. E pensare che qualche anno fa, quando facevo le prime corse, non avrei mai pensato di vincere 76 gran premi. E un trionfo su una pista così dura vale doppio».
- A proposito di doppio, i rivali di oggi sono stati doppiati in classifica...
«Infatti stavo giusto pensando di chiedere agli organizzatori del Motomondiale se i prossimi punti che farò possono essere messi da parte per la classifica della prossima stagione! Scherzi a parte, sono sorpreso anch'io di questo vantaggio incredibile».
- Ma come se lo spiega: è lei troppo forte, o sono gli altri a non andare abbastanza veloci?
«Effettivamente il campionato dell'anno scorso era stato molto più equilibrato. Di sicuro sono cresciuto e migliorato io, anno dopo anno. Ma anche gli altri hanno fatto parecchi errori in questa stagione. Oltretutto si stanno togliendo punti a vicenda».
- Senza quell'errore di Gibernau sarebbe riuscito a vincere ugualmente?
«Non lo so, ma lo avrei sicuramente attaccato nella curva dove ha sbagliato o in fondo alla discesa. Erano gli unici due punti dove era possibile un sorpasso. Sete era comunque più veloce di me».
- Non gli è bastato per batterla...
«Ha cercato di forzare la staccata. Purtroppo per lui l'ha fatto un po' troppo ed è andato lungo. Così passare è stato ancora più facile. Sono errori che capitano spesso, è successo anche a me tante volte».
- Ma questo circuito non doveva essere inespugnabile per la Yamaha?
«Beh, venerdì eravamo molto più vicini al disastro che alla vittoria. Ma ancora una volta la squadra ha fatto un grande lavoro. Sono stati risolti tutti i problemi, uno per volta senza farci prendere dall'agitazione. Dopo il warm up del mattino sapevo che sarei riuscito a fare una bella corsa, anche se, alla fine, è stata durissima lo stesso».
- Che strategia ha usato questa volta?
«L'unica possibile, visto che qui i sorpassi sono molto difficili. Fin dalla partenza ho cercato di stare davanti a tutti. Ma Gibernau e Hayden andavano fortissimo. Per noi è stata davvero una bella soddisfazione, perché significa che la M1 migliora costantemente. Devo ringraziare soprattutto il reparto corse, che ci ha messo in grado di lottare alla pari con la Honda. Ormai siamo un gruppo di altissimo livello».
- E adesso si va in ferie?
«Esatto! Finalmente... È da gennaio che non mi fermo un attimo. Sono contento, ne avevo bisogno. Anzi, tutti hanno bisogno di andare in ferie. Nel senso che di vacanze ne hanno voglia tutti, sempre».
Se la ride Valentino, che però si guarda bene dal dire dove trascorrerà queste tre settimane di riposo. Probabilmente andrà a Ibiza, dove ha una bellissima villa in cui non manca mai di trascorrere qualche giorno di riposo. Oppure passerà un po' di tempo nella quiete della sua Tavullia.
Di certo ha già puntato il suo prossimo obiettivo in pista. Si chiama Angel Nieto il 13 volte campione del mondo che ha 90 vittorie all'attivo.
«Che dite, ce la posso fare? Mi sa di sì», conclude Valentino.
L'iridato ha ragione a pensare che le leggende dello sport non amino condividere i loro record. Ecco come ha reagito lo spagnolo: «Se si azzarda ad avvicinarsi al mio primato, torno a correre!», ha detto sorridendo Nieto. Poi gli viene fatto notare che ha superato da parecchio la soglia dei 28 anni e non potrebbe più gareggiare in 125. «Allora credo che prenderà pure me. Quel ragazzo è troppo forte. Ma Agostini no, contro Mino non ce la farà!».
E noi staremo a vedere...
Alessia Cruciani
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