Capirossi al rilancio
«Adoro Sepang, è molto tecnico e permette belle battaglie»
Il terreno neutrale, come sempre il giorno dell'arrivo, per i piloti del motomondiale, è il ristorante del Pan Pacific: “Pasta & Mee”, recita l'insegna sul locale, e se non c'è alcun dubbio sul significato del primo nome, nessuno ha saputo sciogliere l'enigma sul secondo. E', questo, comunque, decisamente un interrogativo di secondaria importanza in confronto a quelli che dovrà sciogliere la pista di Sepang, a partire da domani.
LA 125 - L'unico Mondiale apparentemente già deciso - anche se non assegnato - è infatti quello della 125 con Alvaro Bautista al comando con 69 punti di vantaggio su Mika Kallio.
Aprilia contro KTM, Spagna contro Finlandia, con la possibile intromissione del nostro Mattia Pasini ormai però troppo lontano ( 83 punti) per recuperare.
LA 250 - Già nella 250, invece, siamo messi meglio ed il campionato è decisamente aperto, visto che lo svantaggio di Andrea Dovizioso su Jorge Lorenzo - il Biaggi redivivo della quarto di litro per carattere, modo di guidare e fede agonistica - è di appena sette lunghezze.
Il problema, per Dovi, è che 'Porfuera' - all'esterno, questo il soprannome di Jorge che ricorda la sua passione per i sorpassi difficili - guida un'Aprilia, moto decisamente più veloce della Honda. Un fatto che in alcuni circuiti potrebbe essere di secondaria importanza, ma che su una delle piste più larghe del calendario ( 16 metri, in alcuni punti), fra le più veloci, ed in più con due rettilinei, conta parecchio.
Come si può facilmente dedurre, e com'è anche naturale a questo punto del campionato con sole cinque gare ancora da disputare, 125 e 250 sono ridotte ad un duello. Quasi scontato il primo, apertissimo il secondo.
LA MOTOGP - Nella MotoGP, al contrario, c'è un favorito, Nicky Hayden, braccato da vicino dal compagno di squadra, Dani Pedrosa, ma complessivamente sono cinque i piloti che a tutt'oggi possono ancora puntare al titolo e fra questi tre italiani, Valentino Rossi, Marco Melandri e Loris Capirossi. Il che equivale a dire tecnologia giapponese contro quella italiana. Honda e Yamaha contro Ducati.
Con quattro tornantini, da cui accelerare, frequenti cambi di direzione, curvoni veloci e quei due rettifili di cui dicevamo prima, i 5542 metri di Sepang sono comunque il terreno di caccia preferito della Desmosedici. Per questo, qui, tutti hanno paura di Loris Capirossi che non a caso nel 2005 ha centrato pole e vittoria.
TERZO INCOMODO - Capirex, dunque, in questo mondiale è assieme l'uomo che ha il compito più arduo - recuperare addirittura 50 punti - ma è nel contempo l'ago della bilancia. Fra i cinque, infatti, l'imolese è l'unico che parte con i favori del pronostico non solo qui, ma anche nelle raffica di gare successive, a Phillip Island, in Australia ed a Motegi, in Giappone.
Sarà il ducatista, dunque, il terzo incomodo fra Nicky e Valentino.
«Ciò che più conta a Sepang è il bilanciamento generale spiega Loris - la moto deve essere confortevole e facile da guidare. Quello malese è davvero un circuito spettacolare, uno dei migliori. Lo adoro perché è molto tecnico e presenta curve veloci e curve lente, salite e discese, in più è largo, il che permette delle belle battaglie. Ha anche due bei rettilinei che dovrebbero favorirci perché la nostra moto è sempre velocissima. Sul rettilineo principale si superano i 300 km orari, una velocità non troppo inferiore a quella del rettilineo che immette sulla retta finale o che si raggiunge poco dopo la partenza, prima della curva 4, dove da 272 km orari in quinta si scala sino alla seconda scendendo sino a 92. Sono molti i punti in cui si viaggia oltre i duecento all'ora, a Sepang, e questo ne fa uno dei circuiti più adatti alla MotoGP di tutto il mondiale. Qui la potenza conta, sempre » .
In Malesia Capirossi correrà, per la prima volta da tempo immemorabile, senza avere nei box il manager, la guida, l'amico di sempre: Carlo Pernat, rimasto in Italia per un grave lutto. Gli mancherà. Ma conoscendolo vorrà vincere anche per l'uomo che, quest'anno, dice di lui: «E’ il più in forma di tutti. Se c'è uno che può battere anche Rossi, è lui» . Dodici punti dividono i due italiani. E per il momento, grazie al suo vantaggio su entrambi, domenica, Hayden potrà ancora stare a guardare.
|