Lorenzo e Dovi: le ragioni di un boom
di Giorgio Terruzzi
Giorgio Lorenzo è tutto istinto, fuoco. Secondo dopo la pole. Andrea Dovizioso è tutto testa, una testa fina. Quarto davanti a Rossi. Debuttanti entrambi, pronti subito per stare lì, davanti, in mostra, in bagarre. Sono loro i superpromossi del Qatar, capaci subito di comporre una generazione data un po' sbrigativamente per fenomenale. In realtà questa coppia va forte da anni, con destini diversi, griffati da vittorie iridate.
Lorenzo arriva da un doppio trionfo in 250 con una Aprilia fenomenale; Dovizioso ha patito di più con una Honda tutt'altro che strepitosa ma proprio per questo ha imparato a ragionare, a sfruttare le briciole, a farsi forte così. Talento, senza dubbio, ma anche un approccio alla MotoGP in sintonia con l'elettronica che ormai domina la MotoGP, qualcosa che ormai fa le regole nel motorismo, togliendo di mezzo molti errori possibili e inevitabili in caso di semplice manualità non assistita. Hanno grinta e adesso avranno un morale sgrezzato dalle ansie da prima assoluta (qualcosa che di certo resta nel petto di Alex De Angelis, l'altro deb, caduto e rimasto nell'ombra del Qatar, letteralmente, fuori dal cono dei riflettori). Il che rende il panorama più ricco e denso di temi.
Lorenzo ha la stessa Yamaha di Valentino, una moto migliorata in modo palese, ha gomme diverse da Valentino: la verifica arriverà a partire da Jerez, dove l'asfalto proporrà temperature adatte a una comparazione. Dovi ha una Honda privata e, pure lui le Michelin, ma in compenso, a differenza di Lorenzo, potrà contare su margini proopri e nuovi che di certo conta di esplorare per tappe, secondo le caratteristiche di un carattere dominato dalla razionalità. Visti ora, sembrano i termini più severi per misurare il debutto di Rossi. Ma non è il caso, crediamo, di cacciarli da subito, pur dopo questi lampi, dentro una questione così complessa. Piuttosto per entrambi l'appuntamento decisivo sembra spostato più avanti. Tra un anno o un paio, quando per Yamaha e Honda si tratterà di pianificare programmi nuovi e lunghi, magari basati su loro due. Per questo, possiamo evitare ora di caricarli di responsabilità troppo pesanti. Che corrano e si divertano, che ci provino. Senza essere costretti da oggi, dopo questo magnifico ma anomalo esordio, a reggere la scena. Anche perchè hanno ampia facoltà di spostare in avanti il momento delle responsabilità supreme. Un momento che rende meno libera la circolazione del coraggio, dell'azzardo, di questa magnifica leggerezza da ragazzini.
_________________ Lo Zio Tazio
"Io vi daró tutto ... basta che non domandiate nulla!"
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