sempre da sport.it, la verità (credo definitiva, a questo punto) da Stoner.
chi glielo dice a Scalera??
In Ducati il lavoro di sviluppo in vista della nuova stagione prosegue su due binari paralleli. Da un lato si cerca di affinare il più possibile la GP7 800, dall’altro di trasformare la promessa Casey Stoner in un pilota completo, maturo, in grado di lottare per grandi traguardi.
Il talento del ventunenne australiano infatti non è mai stato in discussione, ma come recita uno slogan pubblicitario di successo è anche vero che “la potenza è nulla senza controllo” e sotto quest’aspetto Casey è decisamente carente, tanto da essersi meritato il soprannome di “Rolling Stoner” (per via delle tante cadute). Nomignoli a parte, a Borgo Panigale si dicono sicuri di aver fatto una buona scelta e i risultati ottenuti durante i primi test invernali sembrano confermare.
“Correre per un team importante come la Ducati è un motivo di grande orgoglio. Ritrovarsi pilota ufficiale a 21 anni infatti non è una cosa da tutti. Spero di poter ricambiare la fiducia della squadra disputando un gran campionato. Sono davvero molto carico e sia a Sepang che a Phillip Island ho avuto subito ottime sensazioni”.
Anche nel 2006 eri partito bene, poche cadute e perfino un secondo posto conquistato in Turchia. Da metà stagione in poi però sei tornato ad essere “Rolling Stoner".
“E’ vero ed è stato un vero peccato. L’inizio di stagione ha sorpreso anche me, sembrava tutto semplice e forse ho finito con l’esagerare. Molto però è dipeso anche dalle nuove gomme anteriori, tutta un’altra cosa, gli pneumatici giapponesi infatti hanno più grip e questo mi da molta più sicurezza. In queste prime uscite sto cercando soprattutto di adattarmi al meglio alla nuova moto, senza strafare. Il primo impatto con la GP7 è stato fantastico, ci manca solo un po’ di potenza ma in quanto a guidabilità è una moto ottima. In più, anche dal lato personale, credo di essere maturato molto rispetto all’anno scorso, quindi sono decisamente ottimista”.
Che ruolo ha avuto nel tuo “processo di maturazione” il matrimonio con la tua fidanzata Adriana? Una notizia che ha colto tutti di sorpresa nel paddock.
“Io e Adriana stiamo insieme da tre anni, lei mi è sempre stata vicino ed è soprattutto grazie a lei che ho riesco a trovare la giusta serenità e il giusto equilibrio prima della gara. Quindi mi è sembrato normale decidere di sposarla, l’età non è un problema (ventun’anni lui, diciotto lei, ndr). Quanto al fatto che la notizia ha colto molti di sorpresa, è un problema loro (il matrimonio tra Casey e l’ex umbrella-girl è stato celebrato il 6 gennaio in Australia in gran segreto, tanto che alcuni sponsor che avevano previsto per lui una lunga serie di impegni ufficiali sono rimasti spiazzati, ndr)”.
Si è parlato a lungo di un tuo possibile approdo in Yamaha e di un clamoroso veto di Valentino Rossi. Cosa c’è di vero?
“Niente, o almeno poco. E’ vero che io e mio padre ci siamo visti un paio di volte con la Yamaha, ma non c’è mai stata una vera e propria trattativa. Quanto al “veto“ di Rossi, quella è davvero una sciocchezza, con lui ho un buon rapporto. La verità è che la Ducati è stato l’unico team ad essersi davvero interessato a me. Bayliss mi ha parlato benissimo dell’ambiente e così quando si è concretizzata l’offerta non ho avuto dubbi”.
Correrai al fianco di Loris Capirossi, uno che negli ultimi anni ha “tritato” tutti i suoi compagni di squadra: Bayliss, Checa e Gibernau.
“E’ vero, ma loro erano già dei piloti affermati, ognuno con un proprio stile, io invece sono ancora giovane e ho ancora tanto da imparare. Credo che stare vicino a Loris mi farà crescere molto. Cercherò di rubargli qualche segreto. Intanto l’approccio è stato ottimo”.
Gli esperti dicono che le nuove 800 potrebbero favorire i piloti più giovani.
“Sulla carta è vero perché la 800 si guida un po' come una 250. Può darsi che piloti che andavano fortissimo con la MotoGp, possano trovare qualche difficoltà all’inizio, ma fenomeni come Valentino, Loris o Hayden non impiegheranno molto a trovare il giusto feeling. Sarà dura, ma mi sento pronto per lottare fino alla fine”.