IL FATTO 15/04/2009
GPOne.com SCAGLIA i suoi giudizi sul GP del Qatar. IL BELLO, IL BRUTTO, IL CATTIVO
E’ stato un Gran Premio anomalo. E non solo perché si è corso di notte. Si è corso infatti anche il lunedì, e ne sono successe di cose…
Le analizza, le contempla e le giudica per GPOne.com Nanni Scaglia. e che fa? Scaglia le sue pietre, ovvio…
IL BELLO - E’ iniziato il mondiale: è senza dubbio questo l’aspetto più bello. Dopo mesi durante i quali si è solo parlato di crisi economica, di squadre senza sponsor, di ritiri, di piloti a piedi, vedere le gare, con anche una discreta griglia di partecipanti, ha fatto tirare a tutti un sospiro di sollievo.
IL BRUTTO - Dorna, Fim, Irta: chi comanda il motomondiale sta facendo di tutto per rendere ridicolo uno sport meraviglioso. Non ci sono regole e le poche che esistono sono approssimative e comunque sempre prevaricate dagli interessi della MotoGP. O meglio: dagli interessi della televisione. In Qatar non ci si è vergognati di ritenere valida la 125 nonostante fossero stati compiuti solo quattro giri e di ridurre la 250 a 13 passaggi pur di far rispettare l’orario previsto della classe regina: fortunatamente è arrivato un acquazzone a fare un po’ di giustizia.
IL CATTIVO - Casey Stoner ha messo in mostra una cattiveria, sportiva naturalmente, forse sconosciuta in passato. E’ vero che Casey ha sempre corso in questo modo e che in Qatar è imbattuto ormai da tre stagioni, ma la sensazione è che Stoner quest’anno abbia dentro una rabbia e una determinazione nuova. E la sfida con Rossi non è solo in pista ma è anche – e soprattutto – psicologica.
LA DELUSIONE - Durante l’inverno, Loris Capirossi e la Suzuki erano sempre stati velocissimi, imponendosi come la terza forza del campionato dopo le accoppiate Stoner-Ducati e Rossi-Yamaha (tanto per rispettare l’ordine d’arrivo del primo GP), ma al momento di fare sul serio, la moto si è rivelata inferiore alle aspettative, mentre Capirossi ha vanificato un piazzamento con una scivolata.
LA SORPRESA - Marco Melandri aveva chiuso i test di marzo in Qatar staccato di oltre tre secondi da Stoner, ma nel GP si è ben comportato. Un’uscita di pista alla prima curva del secondo giro ha compromesso il risultato, ma i tempi sul giro hanno dimostrato che Melandri e la Kawasaki (o Hayate che dir si voglia) possono lottare per posizioni più che dignitose. Una bella sorpresa.
LA CONFERMA - Cambiano i piloti, cambia radicalmente la moto, ma la Ducati continua a guidarla solo Casey Stoner. E’ vero che Nicky Hayden era malconcio per una terribile botta alla schiena rimediata in prova, che Mika Kallio era al debutto e non è poi andato così male, che Sete Gibernau ha una spalla fuori uso e non riesce a guidare, che Niccolò Canepa deve per forza di cosa fare esperienza, ma la differenza con il fenomeno australiano rimane imbarazzante.
IL SORPASSO - Se ne sono visti pochi, per la verità, in tutte le cilindrate. Così, quello più bello è probabilmente il sorpasso nell’ultimo giro di Mike Di Meglio che gli ha permesso di conquistare l’ultimo gradino del podio, al debutto in 250.
L’ERRORE - E’ vero che non l’ha fatto apposta, che non si è reso conto della posizione del rivale, ma la sportellata rifilata da Alex De Angelis a Daniel Pedrosa è stato una manovra chiaramente sbagliata. E anche pericolosa.
LA CURIOSITA’ - L’Aprilia LE 250 utilizzata l’anno scorso da Marco Simoncelli nella prima parte della stagione, deve avere qualcosa di magico: nel 2008, permise a Marco di fare un netto salto di qualità, consentendogli di conquistare gare e podi a ripetizione, mentre quest’anno quella stessa moto, non lo stesso modello, ma proprio quella LE lì, ha permesso a Julian Cluzel di ottenere un incredibile secondo posto. Fino al GP del Qatar, il miglior risultato del pilota francese era stato decimo.
IO L’AVEVO DETTO - Carlo Pernat (manager di Capirossi): “Con il monogomma, i distacchi saranno molto contenuti”. Classifica finale: 1. Stoner, 2. Rossi a 7”771, 3. Lorenzo a 16”244, 4. Edwards a 24”410, 5. Dovizioso a 27”263. Altro che distacchi contenuti…
Nanni Scaglia
e bravo il Carletto Pernat