Non si può dire che il Gran Premio di Francia non sia stato appassionante. Anche a dir la verità tutte, o gran parte, delle emozioni, sono state originate da problemi od errori. A partire di quelli di Rossi, che l’hanno privato della possibile 99esima vittoria in carriera, per finire con quelli della Bridgestone, che si ostina a non voler allargare la disponibilità degli pneumatici ad una copertura intermedia. Comunque alla fine si può criticare le ingredienti, ma il risultato finale, cioè il sapore, è stato buono!
IL BELLO - Il mondiale della MotoGP è bello e avvincente, almeno per quanto riguarda la classifica generale, come non si vedeva da tempo: tre piloti (Lorenzo, Rossi e Stoner) in un solo punto, il quarto (Pedrosa) a nove lunghezze, il quinto e il sesto (Melandri e Dovizioso) a -23 sono la conferma di un campionato equilibrato come non mai. Come conferma Valentino Rossi: “In passato si sono sempre visti due piloti lottare per il titolo, con al massimo un terzo incomodo. Quest’anno siamo in quattro, tutti più o meno sullo stesso piano, senza un vero favorito: diciamo che in questo momento abbiamo il 25% di possibilità a testa di conquistare il campionato”.
IL BRUTTO - La Bridgestone fa ottimi pneumatici, tanto da aver “costretto” Ezpeleta a introdurre il monogomma, perché tra i piloti di vertice nessuno voleva più le Michelin. Ma l’interpretazione del regolamento è quanto meno discutibile: va bene che c’è la crisi economica e bisogna risparmiare, ma non prevedere una gomma intermedia per quando la pista è solo appena bagnata, come è successo a Le Mans, è quasi scandaloso. Tutti i campionati monogomma ce l’hanno e perfino in 250, dove la Dunlop guarda anche il centesimo e non fa più sviluppo da anni, i piloti hanno a disposizione una intermedia.
IL CATTIVO - Un Daniel Pedrosa così cattivo, nel senso di determinato, non si era mai visto. Rientrato troppo affrettatamente ai box per sostituire le gomme, Dani ha saputo gestire la situazione all’inizio, ma nel finale, con l’asfalto completamente asciutto ha messo in mostra una cattiveria impressionante, mangiando, a suon di record, secondi preziosi al compagno di squadra Andrea Dovizioso, infilato a poche curve dalla fine con un sorpasso grintosissimo. Forse ha ragione Dovizioso quando dice che, sapendo il materiale che ha a disposizione, Pedrosa è un pilota sottovalutato.
LA DELUSIONE - A Le Mans sembrava il grande favorito, invece Valentino Rossi ha chiuso ultimo, come non gli era mai successo in carriera. Colpa di una serie di errori incredibili: il rientro anticipato ai box alla fine del quinto giro; la caduta dopo sette curve dal rientro in pista con le slick; la dimenticanza della squadra che non ha inserito il limitatore di velocità (60 km/h) per i box. Di solito, Rossi e il team fanno uno sbaglio, al massimo due a stagione, questa volta ne hanno fatti tre tutti insieme!
LA SORPRESA - Rivedere Roberto Locatelli sul podio della 250 è una bella, graditissima sorpresa. Due anni fa, a Jerez, il Loca ha rischiato di morire e quest’inverno, per sua stessa ammissione, di rimanere a piedi: rivederlo terzo al traguardo è davvero stupefacente. Bravo, bravo, bravo!
LA CONFERMA - Ormai non si può più parlare di sorpresa, ma di conferma: dopo il sesto posto di Motegi, il quinto di Jerez, ecco il secondo di Le Mans. Senza pressione addosso, alla guida di una moto discretamente competitiva, Marco Melandri può solo pensare a guidare, senza troppe pippe nella testa. E, gara dopo gara, si conferma pilota di grandissimo talento.
IL SORPASSO - All’inizio del terzo giro, siamo saltati tutti sulle sedie per un incredibile, bellissimo doppio sorpasso alla prima chicane: Rossi su Pedrosa (da terzo a secondo) e Dovizioso su Stoner (da quinto a quarto). Fantastico!
L’ERRORE - Per il secondo GP consecutivo, Andrea Iannone è caduto nel primo giro della 125, vanificando la possibilità di un risultato importante per la classifica. Andrea ha grande talento, ma se vuole vincere il titolo, come è nelle sue possibilità, deve imparare a controllarsi di più sia in pista sia fuori.
LA CURIOSITA’ - 51 cadute, solo domenica: le difficilissime condizioni dell’asfalto di Le Mans hanno tradito molti piloti. Nella 125, in gara si sono registrate ben 32 scivolate, 15 nella 250. Fortunatamente tutte senza conseguenze.
IO L’AVEVO DETTO - Valentino Rossi (pilota Yamaha M1), conferenza stampa venerdì: “Fino a oggi ci sono stati tre vincitori e tre capoclassifica differenti: visto che adesso in testa ci sono io, l’obiettivo è che non ci sia un nuovo cambiamento”. Classifica dopo Le Mans: 1. Lorenzo punti 66, 2. Rossi punti 65…
da gpone
perchè l'ha detto
non poteva starsene zitto dico io