Che certi giornalisti sono come sono lo sappiamo da tempo, ma se poi anche i piloti si mettono a dargli gli assist ...
purtroppo la libertá di stampa in Italia viene fin troppo spesso intesa come libertá di stampare quel che ci pare e di farlo a tutti i costi e costi quel che costi,
viene intesa come libertá di scrivere le peggio cose su chi si voglia attaccare
infischiandosene delle piú banali regole etiche e deontologiche,
infischiandosene del rispetto della realtá dei fatti,
infischiandosene del diritto dell' intervistato a non vedere manipolate e/o strumentalizzate le proprie parole,
infischiandosene del principio che un giornalista oltre che diritti a pure doveri,
infischiandosene del fatto che dove cominciano i diritti altrui finiscono quelli nostri, incluso il diritto alla libertá di stampa allorché questa leda i piú basilari diritti dell' individuo oggetto delle fin troppo libere attenzioni del giornalista, altrimenti la libertá di stampa diventa libertá di linciaggio mediatico ...
perché quando la nostra libertá diventa assoluta e senza limiti, finisce per forza col limitare o calpestare la libertá di qualcun altro ...
ma questo in Italia non si puó dire, perché in Italia la libertá di stampa é oramai diventata un tabú intoccabile, e chi si azzarda a dire le cose che ho appena scritto io rischia di essere impiccato alle proprie parole ...
della qual cosa me ne frego alla grande (come direbbe capirossi), anche perché pure io avró diritto alla mia libertá di stampa, cazzo!,
oppure sto diritto ce l' hanno solo quelli con la tessera dell' ordine (del cazzo) che della libertá di stampa a tutti i costi fanno una bandiera da sventolare a loro comodo e piacimento?
Ció detto, ribadisco che se peró il personaggio oggetto delle inopinate attenzioni dei giornalisti ci mette del bello e del buono per dar fuoco alle polveri e non sta nemmeno un poco attento a non dire str ... ehm, stranezze, poi succede che i giornalisti d' attacco ci marcino sopra ...
e melandri con le sue esternazioni al sapor di acido acetico secondo me ha dato una bella mano al giornalismo che ama "esagerare" e "esacerbare le cose" (by Giulia).
Ergo, siccome in Italia non si puó dire ai giornalisti di non scrivere le loro stronzate, altrimenti si viene accusati di essere illiberali e censori e condannati alla gogna,
allora dico a Melandri che la parola é d' argento ma il silenzio é d' oro,
e gli faccio dono virtuale di un bel tappo da damigiana che se vorrá potrá infilare nelle proprie fauci allorché gli venga la tentazione di esternare davanti a stampa e/o colleghi motociclisti ...
... anche perché melandri quando si tratta di esternazioni é un po' come biaggi: é simpatico solo quando sta zitto e cheto