...leggiamo quelle di Motocorse:
10 a Rossi. Inventatevi un aggettivo voi, noi li abbiamo finiti. Un ultimo giro che non si vedeva da secoli per la perfezione con cui è stato realizzato, andando sotto di mezzo secondo dal miglior tempo realizzato fino ad allora e vicinissimo al tempone fatto in prova. La staccata alla chicane è roba da leggenda.
9 a Gibernau. Rimonta e si inchioda a Rossi, tutti e due passano Edwards come fosse fermo e danno vita ad un duello “di nervi” ricco di contenuti tecnici e psicologici elevatissimi. Non è riuscito a passare né a mettere davvero in difficoltà Rossi, a quanto pare, ma senza lui dietro quanto sopra non l’avremmo mai visto. La crisi è passata, adesso si fa sul serio.
8 a Edwards. Unico dei piloti proveniente dalla SBK ad avere le giuste doti di messa a punto, ha guidato la gara finché Vale e Sete non hanno deciso di cambiare passo. Belle gare le aveva già fatte lo scorso anno, adesso attendiamo conferma su un livello stabile.
7,5 a Melandri. Viste le prestazioni degli ultimi tempi, siamo diventati esigenti anche con lui. Sportivissimo ad ammettere l’errore di scelta delle gomme, cattivo a non mostrare timori reverenziali nei confronti del caposquadra. E non sbaglia più.
8 a Biaggi. Ha corso in condizioni pietose per la caduta nel warm-up ma non si è tirato indietro nel confronto con Melandri. Al Mugello, però, lo vogliamo protagonista assoluto, o certe considerazioni sui problemi di messa a punto inizieranno a suonare davvero false.
7 a Capirossi. Non appena è tornato in forma ha dimostrato quello che sa fare e quanto vale la Ducati. Purtroppo, dopo i primi giri, anche quanto valgono attualmente le Bridgestone. Forse ci eravamo cosparsi il capo di cenere troppo presto.
6 a Hopkins. Gli è andata bene, ma sbaglia un po’ troppo. La voglia di strafare lo sta fregando…
4 a Barros. Con tutta l’esperienza che ha si va a stendere per la fregola di andare a prendere Melandri nei primi giri. Prestazioni così altalenanti vanno bene per un debuttante, non per uno che se fosse nato quando ha iniziato a correre nel mondiale sarebbe comunque quasi maggiorenne.
4 a Van Der Goorbergh. Sul bagnato sembrava sapesse guidare, sull’asciutto è a difendersi da un Rolfo caduto alla prima chicane, a pochi secondi dal doppiaggio. Meglio che torni in fretta Tamada.
5 a Hayden. Si è fatto vedere nei primi giri, poi accusa il chattering e sfuma verso il fondo. Passano gli anni ma Nicky non riesce più ad uscire dalla mediocrità.
7 a Nakano. Non si fosse “addormentato” ai primi giri forse avrebbe potuto fare anche di meglio. Una cosa è certa: il giapponese è un gran pilota, chissà cosa è passato nella testa di chi, in Yamaha, lo ha lasciato andare per prendere Abe...
6 ad Elias. Il giovane spagnolo cresce senza fare troppo rumore. Diamogli tempo, potremmo trovare un altro protagonista della categoria.
9 a Pedrosa. Ha gestito la gara con un’astuzia degna di campionissimi d’altri tempi. Resta però il sospetto che senza la sbavatura di De Puniet, la vittoria forse gli sarebbe sfuggita.
8 a De Puniet. Ottima la gara di casa, al di là del risultato finale tenere testa a Pedrosa come ha fatto non è roba di tutti i giorni, anche con una moto leggermente più veloce come è successo a Randy. Gran gara
8,5 a Dovizioso. Avrà perso la leadership ma aspettate a darlo per spacciato. Al Mugello, se Honda riuscirà a non perdere troppo da Aprilia sul lungo rettilineo toscano, ci sarà da ridere.
7 a Stoner. L’anno scorso si sarebbe steso senza speranze, quest’anno ha la concretezza di portare a casa punti quando non è giornata per puntare in alto. Se non avesse buttato via un sacco di punti a Jerez...
4 a De Angelis. Gran brutto volo, ma se non si riesce a tenere il passo non è per forza obbligatorio buttarsi per terra. Viste le prestazioni di De Puniet e Stoner, qualche perplessità in merito alla scelta dei piloti del team interno nasce spontanea. Che il team Aprilia abbia preso lezioni dall’HRC?
7 a Lorenzo. Non male, con la rimonta che ha fatto era davvero difficile chiedergli anche di saper cambiare passo per seguire i leader. In forte crescita.
9,5 a Luthi. Micidiale da venerdì a domenica sera. Giornata di grazia o la 125 ha trovato un altro protagonista?
6 a Kallio. Un po’ poco per uno che, comunque, è finito sul podio. Ma con una KTM così veloce, francamente, ci si aspettava di più.
7 a Gadea. Allora quello dell’Estoril non era un fuoco di paglia?
8 a Simoncelli. Su una 125 ci sta per scommessa, e lui non solo non soffre la qualifica indietro, ma parte anche male e rimonta con una cattiveria incredibile. Obbedisce alla retrocessione obbligatoria e ne paga le conseguenze. Meritava decisamente di più.
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