Sarebbe una via d’uscita coraggiosa
Se non altro per ragioni anagrafiche, appare evidente come la Yamaha abbia deciso che il futuro sia rappresentato da Maverick Viñales; quel pilota poco più che ventunenne che aveva dominato i test invernali e le prime gare del 2017, dando l’impressione di essere l’unico in grado di fermare Marc Marquez. Poi, proprio dopo il GP Catalunya, un anno fa, lo spagnolo entrò in una spirale negativa da cui non è ancora emerso. Ogni tanto dà l’impressione di essere vicino a uscire dai guai, poi all’improvviso torna nell’ombra. Ma alla Yamaha sanno che il loro futuro è nelle mani del catalano, se riuscirà a tornare a quel livello precedente.
TRA LE VARIE IPOTESI che si possono avanzare, ve ne sarebbe una che, se ben analizzata, potrebbe risolvere anche il problema dell’ingombrante presenza di Valentino Rossi; una presenza che per Viñales sembra si stia rivelando un po’ “nociva”. Sappiamo tutti quanto sia lunga l’ombra di Valentino, e come il Team Yamaha sia fondamentalmente una squadra radunata e organizzata intorno a Rossi. Forse a Viñales servirebbe dare un po’ più di libertà, autonomia; come dire, un po’ più di respiro. Si potrebbe ottenere tutto questo favorendo la sua uscita dal team ufficiale, creando due squadre ufficiali parallele, una con Rossi e l’altra con Viñales come punti di riferimento. In questo “sistema”, per esempio, Valentino sarebbe di enorme utilità per Franco Morbidelli, quindi allievo e maestro potrebbero davvero lavorare l’uno accanto all’altro, favorendo la crescita… dell’allievo, per il futuro della Yamaha stessa. Questo permetterebbe anche a Monster di accompagnare Petronas come secondo sponsor.
NELL’ALTRA STRUTTURA, con Viñales come riferimento, il veterano Pedrosa potrebbe dargli importanti lezioni di esperienza, e si formerebbe una situazione simile: in questo caso un veterano catalano aiuterebbe un giovane catalano, così come dall’altra parte il veterano italiano aiuterebbe il giovane italiano. Diciamo la verità, questa soluzione sarebbe la preferita proprio dai piloti. Soprattutto dai catalani, come è emerso proprio alla vigilia del GP Catalunya: e potrebbe essere un ottimo modo per trattenere la Movistar, che diventerebbe il secondo sponsor di una squadra tutta spagnola. Nessuno può negare che un tale progetto non sarebbe soltanto una mossa magistrale da parte della Yamaha, ma anche una rivoluzione che ridimensionerebbe anche il dream team Honda. Sarebbe un enorme colpo a effetto da parte della Casa di Iwata, sia in termini di immagine che a livello sportivo. Un approccio perfetto, insomma. In Yamaha tergiversano, questa “visione” richiede tempo perché possa essere ben analizzata. Ma è una soluzione tutt’altro che impossibile, si tratta soltanto di volerla, e di essere un po’ coraggiosi. In Yamaha sostengono di fare le cose in un modo diverso dagli altri, e in parte è vero, ma ci sono momenti in cui bisogna inventare qualcosa di nuovo per sbloccare una situazione. E oltretutto la Yamaha ne trarrebbe un grande vantaggio.
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