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di Marco Masetti
Dopo la "vacanza" americana, riservata solo alla MotoGp, il mondiale
riprende a pieno organico, cioè completo di 125 e 250. Giusto andare negli USA, magari facendo qualche sacrificio, ma lasciare a casa le "piccole" dimostra solo una cosa: agli organizzatori interessano solo le MotoGp e questo non piace ad esempio agli sponsor - fondamentali per questo sport - che magari ad una vetrina americana ci tenevano. Bene, basta con le polemiche e trasferiamoci a Donington Park, Inghilterra, dove nel week end si corre la nona gara del mondiale. Pista anomala, con una prima parte veloce, alla vecchia maniera e quella finale tortuosa e lenta. Un rompicapo per i tecnici e i piloti che debbono interpretarla al meglio, facendo un po' di compromessi. Ma anche un'occasione per rilanciare la lotta in campionato, specie in MotoGp, dove Rossi arriva battuto da Hayden e Edwards, ma anche dalla Honda, trionfatrice a Laguna Seca.
Laguna Seca ci ha detto una cosa: Valentino Rossi si può battere. In America è successo perché la pista particolare e le supermotivazioni dei piloti statunitensi hanno fatto il miracolo. Altrove sarà più dura, ma dando il massimo si può dar fastidio, almeno, al dominatore della MotoGp. E qui si tocca un tasto che forse irriterà qualcuno ma che va suonato, eccome. Che Rossi sia il più forte, lo vede anche Stevie Wonder (insomma, un non vedente) ma da qui a non provarci mai ne passa... Più grinta, più passione, quella che speriamo torni a Sete Gibernau, che si definisce in crescita dopo Laguna. Con lo spagnolo in forma, Hayden motivato come sulla pista di casa, Edwards con la manetta aperta e, magari, con un Biaggi combattivo, potremmo anche vedere una gara con il coltello fra i denti. Combattuta come la Superbike, molto meno "stitica" rispetto alla MotoGp in tema di sorpassi. Andiamo a Donington con una voglia di essere smentiti...
Se la vetta della classifica sembra inattaccabile (Rossi è a quota 186), si accende la lotta per la seconda piazza, quello che chiamano mundialito (o subcampeonato come dicono gli spagnoli). Melandri, reduce dalla brutta gara (per non parlare delle prove) è secondo con 107 punti, ma Biaggi è a quota 100 pronto a mettersi dietrro il giovane leone e poi c'è Gibernau a 95, tallonato dal duo americano Edwards (93) e Hayden a 85.
Da tenere d'occhio anche la prova di due piloti in cerca di conferme come Barros e Bayliss. Il mercato non propone nulla di clamoroso o di almeno totalmente inedito. Lo staff di Rossi terrà ancora un po' sulle corde la Yamaha per la riconferma, la Honda ha le idee più chiare e deve solo decidere quante moto farà e a chi le darà (adesso chi rischia di perdere la 211 è Tamada). Di clamoroso non si vede nulla, a parte le manovre di Capirossi che è stanco di una Ducati condizionata dalla scelta di correre con le Bridgestone. Loris potrebbe anche tornare su una Honda per chiudere la carriera con due stagioni meno difficili dell'ultimo paio in sella alla Ducati. Certo che nessuno muove carte dal mondo, come a dire: possibile che Mladin vada più piano di Roberts? O che Lanzi non possa crescere e magari superare Hofmann? Vedo grandi titoli sui giornali (sempre per Rossi) e poche novità. Solo gli spagnoli, forti della loro supremazia politica e economica hanno già piazzato Pedrosa all'HRC... E non si sente una traccia di lotta di mercato per Melandri che è pur sempre il giovane migliore (di due spanne) e secondo in classifica!
E poi la triste storia delle gomme. I primi sette calzano Michelin e non è un caso che ad inseguire ci siano i due migliori piloti Bridgestone (Capirossi e Nakano) in sella alle due migliori moto (Ducati e Kawasaki). Dicono che dopo Laguna Seca la Bridgestone abbia fatto una riunione nella quale hanno ammesso "abbiamo sbagliato" e che quindi vedremo buoni risultati nella seconda metà del campionato: speriamo, ma lo sperano anche i piloti e i responsabili dei progetti che hanno creduto nel gommista giapponese. Se non altro per uscire dal ruolo (pagato a caro prezzo) di comparse.
Pronostico: Rossi, Hayden, Melandri.
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