La lotta per il Mondiale ha una variabile in più: un rapporto che va oltre l’agonismo e i duelli da brividi
Vale e Loris, nemici-amici
Stima reciproca unita al progetto Ducati: prendere Rossi nel 2008
Dall'inviato
SEPANG - Correva l'anno 1991 quando a Suzuka Mansell si trovò nelle condizioni di dover assolutamente vincere se voleva conquistare ille titolo. Per questo motivo, al via, Senna lasciò passare l'amico e compagno di squadra Gerhard Berger.
In seconda posizione, Ayrton, si limitò a controllare il Leone che, inferocito, e dopo aver tentato in tutti i modi di superarlo, commise un errore. Solo allora il brasiliano, scatenato, raggiunse e superò Berger ma poi, in vista del traguardo, improvvisamente decise di rallentare e, platealmente, lasciò vincere il compagno di squadra.
Appena un anno prima, a Phillip Island, l'allora giovanissimo Loris Capirossi ricevette un regalo simile dal suo caposquadra, Fausto Gresini che, coadiuvato dai connazionali Bruno Casanova e Doriano Romboni, si coalizzò contro l'olandese Hans Spaan consentendo a Loris di vincere gara e (primo) titolo iridato nella 125.
Forse è stato tornando con la memoria a questi due fatti che domenica scorsa, a Sepang, dopo il magnifico duello combattuto contro l'amico e rivale Valentino Rossi, Capirossi ha deciso di pagare il suo debito con il destino promettendo ' in caso di necessità' di dare una mano al pesarese.
« Se fossi matematicamente fuori dai giochi, perché no? », ha precisato il pilota della Ducati. La dichiarazione di Capirex, neanche a parlarne, ha fatto rapidamente il giro del mondo, alimentando discussioni senza fine.
C'è chi ha apprezzato l'intenzione, consigliando però a Loris di non farlo, per preservare il motociclismo dai giochetti tipo F.1, a chi ha approvato senza riserve la generosità del campione imolese, una conferma per i suoi tifosi di trovarci di fronte ad un pilota vecchio stile.
In realtà l'amicizia fra due fuoriclasse è merce rara, rarissima, tanto che i duellanti di Sepang, per definire la loro, hanno parlato piuttosto di rispetto e considerazione reciproca.
Sono più i casi, invece, in cui i campioni si detestano. Pensate solo a mettere Max Biaggi al posto di Loris Capirossi ed avrete la risposta. Anche nel passato del motociclismo, poi, non sono state rose e fiori. Se, infatti, Giacomo Agostini rispettava Mike Hailwood, odiò - riodiato Phil Read, nonostante nel 1973 questi non gli avesse perlomeno remato contro nel duello con Lansivuori che assegnò a Mino il titolo della 350.
Nonostante uno spiccato nazionalismo neanche nel periodo del loro dominio - anni '80 e dintorni - gli americani si fecero piaceri di questo tipo. Anzi, Spencer e Lawson si detestarono cordialmente e quanto al rapporto di amicizia che sopravvive tuttora fra Wayne Rainey e 'Steady' Eddie, ai tempi favori non se ne fecero.
Un fatto che potrebbe favorire un 'aiutino' di Capirossi nei confronti di Rossi è il sempre malcelato desiderio della Ducati (ma qui c'entra più lo sponsor Marlboro) di avere il Fenomeno nelle sue fila. Il contratto di Valentino con la Yamaha scade, infatti, a fine 2007 e qualcuno potrebbe pensare che forse Vale potrebbe ricordarsi del piacere.
Certo, la coppia Rossi- Capirossi in effetti non sarebbe affatto male e se la memoria non ci inganna proprio Loris, a Brno, mettendo le mani avanti sull'allora paventato arrivato di Biaggi, disse che non avrebbe disdegnato, invece, di avere il Fenomeno al suo fianco. Del resto è o non è vero che il desiderio di tutti i piloti è quello di scontrarsi ad armi pari?
Per il momento, comunque, sia Vale che Loris sono in lizza per il mondiale e, a cominciare dal GP d'Australia di domenica prossima, boracce non se ne passeranno.
Almeno fino a prova contraria.
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