Gomme, assetto, velocità:
Rossi non può più sbagliare
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Donington ultima lezione di una lunga serie: per battere Stoner, oltre alla Yamaha e alle Michelin, deve crescere anche Valentino. A partire da Assen, altro feudo del dottore prima che arrivasse l'australiano
Rossi insegue Stoner: è l'immagine del mondiale. Ansa
MILANO, 25 giugno 2007 - Se è vero che Valentino Rossi prima d'ogni gara parla con la propria moto (ipse dixit), è il caso che la Yamaha, prima di un assetto migliore, gli trovi un traduttore. Ecco una battuta, per stemperare gli animi e perché Vale che lascia Donington, la sua "seconda casa", con un quarto posto e una "sverniciata" di Vermeulen, ha bisogno di spiegazioni.
NON SOLO GOMME - Occorre fare un passo indietro, tornare al sabato delle qualifiche, al Rossi che dichiara: "Domani mi diverto". Per forza: in pole c'è Edwards, il compagno di squadra, che all'ultimo tuffo gli ha rifilato 146/1000. Peccato che in gara il distacco diventa 10'' più alto. E Stoner che era 5° sulla griglia di partenza, vada a vincere. "La mia Michelin è durata 15 giri, a Pedrosa 8" dice ancora il dottore, omettendo però che il solito e redivivo Edwards ne ha fatti 30 (tutti) senza correre rischi e portando a casa il secondo posto. Vista così, è difficile credere che le cadute di Vale del venerdì e del sabato, unite al ben più grave dritto commesso in gara, siano figlie di uno pneumatico da incubo. La pista, invece, soprattutto con il bagnato lo era. Da paura.
RIMONTA DIFFICILE - Gli amanti delle statistiche hanno già fatto i conti: se nel 2006 Rossi ha recuperato ad Hayden 51 punti in 6 gare, cose volete che siano i 26 di ritardo da Stoner? L'equazione non regge. Ieri a Donington pioveva com'era piovuto a Le Mans, con la differenza che le difficoltà di Stoner e della Ducati in un mese sono evaporate, quelle di Rossi e della Yamaha accentuate.
FIDUCIA DALLA SUA - Ieri Valentino si è congedato da Donington con questa frase: "C'è stata una lunga riunione dopo la gara e ora dobbiamo cercare di migliorare la situazione per Assen". Lavoro, lavoro e ancora lavoro, soprattutto sulle gomme, ma anche sull'assetto, cambiato tra warm up e gara ma evidentemente non perfetto. Per vincere ad Assen, invece, Rossi dovrà esserlo. Forte anche del sostegno morale che alcuni addetti ai lavori gli hanno confermato: gli ex piloti Mamola, Criville e Schwantz, assieme a Fanali (tecnico Kawasaki), Burgess e Brazzi (capotecnici di Vale in Yamaha e Aprilia) attraverso la Gazzetta dello Sport hanno ribadito che per il titolo finale non c'è gara. Tocca a Rossi non deluderli, non deludere se stesso
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