di Guido Meda
Le Mans, 4
Un postaccio, non in assoluto. C'è dell'arte, c'è del paesaggio mica male, ma piove sempre, fa freddo, alberghetti squallidi, paddock giurassico. 24 ore a parte la grandeur qui non si vede. La Costa Azzurra si rimpiange.
Bridgestone, 5
Il monogomma funziona bene, ma ha delle falle che emergono unatantum. Stavolta sono emerse. Il valore di Lorenzo non si discute, gli errori di Rossi son lì da vedere. Peccato assistere ad una gara spezzata, con distacchi abissali dovuti al cambio moto, peccato davvero, perchè i piloti sono forti e bilanciati, e una gara intera forse li avrebbe tenuti insieme.
Rossi, 4
Una caduta, tre moto diverse, un'infrazione regolamentare, un ride through e un ultimo posto del quale non c'era memoria. Stavolta non lo si difende. La moto non era perfetta e il mondiale per gli altri (ma anche per lui) rimane apertissimo. Però la storia dice che uno zero durante la stagione, anche quella di Rossi, ci sta tutto. Purchè non si ricominci con la storia del pilota bollito parlando di uno che è ad un punto dalla vetta.
Lorenzo, 10 e lode
Perfetto, come si dice. Maturo, non sbaglia mai, niente. Dalla strategia alle traiettorie la sua è una gara esemplare, di quelle che gli danno la carica. Al momento sembra davvero il più in forma di tutti, con la moto migliore e l'esperienza che porta a vincere, magari anche un mondiale.
Melandri, 10
Bisogna decidersi: è forte di testa o è debolissimo? E' un ragazzo con le sue bizze, ma un talento che quando tutto gira giusto non si domina. Nel caso di Le Mans Marco ha anche della fortuna dalla sua parte. Però guida aggressivo, affezionato al podio per tutta la gara. E' libero perché non ha niente da perdere e dà il meglio di sè. La sua Kawa non è verde ufficiale ma va sul podio. In questo senso: peggio per loro.
Pedrosa, 9
Se questa è una moto che va male figuriamoci quando ( e se) sarà a posto. La rimonta su Dovizioso è una lezione di guida da applausi in piedi sul divano. Stacca e inserisce a velocità doppia rispetto all'italiano. Guida da campione del mondo, riafferma una leadership che sembrava persa. Servirebbe costanza, ma magari è l'anno buono.
Stoner 7.5
Appannato e anche lui alle prese con una moto difficile da guidare. Non fosse Le Mans penseremmo ad un problema serio, molto serio. Ad un avvicinamento di Stoner ai suoi compagni di marca. trattandosi di Le Mans pensiamo che abbia fatto un buon lavoro per rimanere in lizza nel mondiale che è come se cominciasse ora.
Capirossi, 6
Sempre lì così, un po' nè carne nè pesce. Un po' come vermeulen. un po' come la Suzuki che guidano entrambi. Voto 5 (con affetto) a Carletto Pernat che pronosticava una moto costantemente da podio. Ancora dobbiamo vederlo, ma apprezziamo l'ottimismo in generale.
Hayden, 5
Va un po' meglio. Un segnale che è però ancora troppo impercettibile per uno che ha vinto un mondiale. Continuiamo a non trovare l'orientamento del giudizio. Quanto è lui? Quanto è la moto? No, perché al momento, nonostante i cambiamenti purtroppo la situazione non è cresciuta granchè.
Simoncelli, 10 e lode
Gran gara la sua. Da dominatore assoluto, di quelle che rendono noioso il guardarle in tv. La giornata non aiutava la bagarre, manco per niente, ma intanto il Supersic ha recuperato buona parte del terreno che serve per vincere il mondiale, per farsi corteggiare plateamlente, in tv, dalla Ducati.
da sportmediaset
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