Stoner: basta colleghi pericolosi Ira di Casey con Gibernau: e ci scappa il "dito"
da Assen GUIDO MEDA
Finisce il turno di qualifica. Casey Stoner riporta la sua Ducati verso i box. Quando passa davanti al garage di Gibernau, lo indica con l'indice e lo apostrofa col medio. Il medio all'insù. Bèccati questa. Di Stoner non si può dire che sia uno che non parla chiaro. Magari forte, ma chiaro. Pure troppo a volte. Stavolta è accaduto che Gibernau , in un tratto della pista fuori dalla portata delle telecamere, è stato troppo lento e "sulla traiettoria" per uno Stoner lanciato nel giro veloce.
"Ci sono piloti corretti e attenti - dirà Stoner - come Rossi, Lorenzo, Pedrosa, Dovizioso, che quando ti vedono arrivare lanciato si spostano. Ce ne sono molti altri ai quali non gliene importa nulla e restano lì, senza considerare che magari dietro di loro un collega sta entrando in curva a più di duecento. E' pericoloso, prima o poi qualcuno si fa male, bisogna prendere dei provvedimenti. A me e a West, nel 2006 accadde di essere puniti in situazioni analoghe, ma per molto meno. Oggi nessuno argina questo andazzo".
E' uomo di principio e pilota corretto Stoner, non si discute, e se davvero qualcuno facesse attenzione alle situazioni rischiose che si verificano in pista (plateale quella di Capirossi con De Angelis e Talmacsi) ne saremmo tutti estremamente contenti.
C'è però un fatto che rende un po' più deboli i principi di Stoner: le sue reazioni. Sono frequenti e sempre dure. Calci all'aria, pugni chiusi e adesso anche il dito medio. Come se più che la preoccupazione a volte prevalesse la rabbia per giri veloci irrimediabilmente rovinati. Siamo certi che non sia così, ma questa può essere l'impressione, anche perchè Casey, per sua stessa indole, non è esattamente il più serafico pilota del paddock quando mette il casco, quando torna nel box con qualcosa che non funziona.
Una dichiarazione come quella del dopo prove, una segnalazione, una riunione indetta coi colleghi (che magari senza dirlo patiscono i suoi stessi problemi) valgono molto di più di qualsiasi dito medio alzato all'indirizzo di un collega che, fino a prova contraria, potrebbe anche essere stato poco avveduto sì, ma in buonafede.
da sportmediaset
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