La última vuelta del GP de China de motociclismo enfrentó por vez primera sobre la pista a Sete Gibernau y a su nuevo compañero de equipo, Marco Melandri. El italiano ya es segundo en la general, a 25 puntos de Valentino Rossi (una carrera) y se ha confirmado en sólo tres grandes premios sobre la Honda como otro adversario para el piloto español, con la singularidad de que este enemigo está en casa, en su mismo box, y luce como él los colores de su patrocinador de las últimas cuatro temporadas, MoviStar.
'Maccio' llegó a la rueda de Gibernau el pasado domingo en Shanghai en la última vuelta cuando el español era tercero. Las condiciones de la pista eran criminales por culpa del agua y cualquier maniobra de adelantamiento en pugna por el último peldaño del podio entrañaba el peligro de una caída mutua. Marco metió la rueda delantera de su RC211V una primera vez de manera limpia, pero intimidatoria, antes de conseguir bravamente su objetivo en la penúltima curva a izquierdas del trazado chino. El campeón del mundo de 250cc (2002) dejó claro que para él Gibernau es como un enemigo más.
Cuando la temporada pasada ganó Rossi el GP de Inglaterra y le escoltaron en el podio Colin Edwards y Gibernau, a Fausto Gresini, manager de la escudería MoviStar Honda, le llovieron las críticas por no hacer cumplir al estadounidense órdenes de equipo y frenarle para que Sete sumara cuatro puntos más en su lucha por el campeonato. Aunque no lo dijera públicamente, aquello le dolió al subcampeón y creó un pequeño cisma entre él y Gresini que se arregló con la victoria obtenida por Gibernau en el siguiente gran premio, el de la República Checa.
La historia fue diferente en China. Aquí sólo se trataba de la tercera carrera del campeonato y ni el propio Sete se había planteado la posibilidad de que hubiera órdenes de equipo. No hubiera sido de recibo que se mandara parar a Melandri, entre otras cosas, porque es el italiano el que ahora va por delante en la general. Habrá que esperar a ver su evolución. Por lo pronto, ha pasado de estar defenestrado en Yamaha a ser una alternativa de cambio al binomio Rossi-Gibernau.
trad.
Nell'ultimo giro del GP di Cina per la prima volta Sete Gibernau si è confrontato in pista col suo nuovo compagno, Marco Melandri. L'italiano è secondo in classifica generale a 25 punti da rossi, ed in tre sole gare si è già dimostrato un avversario in più per il pilota spagnolo, con la particolarità che questo avversario è ella sua stessa squadra.
Macio domenica scorsa è arrivato alla ruota di gibernau nel corso dell'ultimo giro, mentre lo spagnolo era terzo. Le condizioni della pista erano "criminali" per via dell'acqua, e qualsiasi manovra di sorpasso o di lotta per la posizione si sarebbe potuta risolvere con una caduta di entrambi. Marco ha messo la ruota della sua RC211V una prima volta in modo pulito ma intimidatorio, prima di riuscire ad ottenere con valore il suo obiettivo alla penultima curva a sinistra.
L'ex campione del mondo delle 250 ha con questo fatto capire che per lui Gibernau è solo un avversario in più.
Quando l'anno scorso a Donington Vinse Rossi, e Sete arrivò terzo dietro ad Edwards, piovvero su Gresini le critiche (NdT dalla Spagna, ovviamente...) per il mancato gioco di squadra che toglieva a Sete quattro punti utili per la sua lotta al mondiale. Anche se non lo disse pubblicamente, Gibernau si dolse di questo, e si creò una piccola frattura con Gresini, risoltasi poi con la successiva vittoria di Sete a Brno.
In Cina, la storia fu diversa. Siamo solo alla terza gara, e nemmeno Sete si era minimamente posto il problema di un gioco di squadra. [/b[b]]Non avrebbe avuto senso imporre all'italiano di fermarsi, tanto più visto che, tra l'altro, è davanti in classifica generale. Staremo a vedere l'evoluzione dei fatti, certo è che per il momento melandri è passato da essere defenestrato dalla Yamaha ad essere una credibile alternativa al duello Rossi-Gibernau
il grassetto sottolineato è mio...solo per dimostrare che, almeno in spagna, non credono alla presunta polemica Sete-Gresini per il sorpasso di Marco....
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