La Yamaha va fortissimo su questo circuito, stiamo lavorando bene»
Dall'inviato
Paolo Scalera
SACHSENRING - Se c'è un posto dove Valentino Rossi potrebbe accorciare le distanze con Casey Stoner, attualmente 21 punti, questo è il Sachsenring.
Sul circuito più tormentato del motomondiale, infatti, il Fenomeno ha già vinto quattro volte: nel 1999 alla guida dell'Aprilia 250, poi nella classe regina con la Honda ed infine nelle ultime due stagioni con la Yamaha. E non a caso: la M1, costruita per essere agile e rapida nei cambi di direzione, sembra fatta apposta per il tracciato che con i suoi 3671 metri è il più corto del campionato. Tornato a far capolino nel mondiale nel 1998 il nuovo Sachsenring non ha nulla a che vedere con lo stradale di 8,73 Km sul quale dominò all'esordio con la MV Agusta quel gran pilota che fu Gary Hocking. Allora era un posto da uomini, oggi è un autodromo in sedicesimo che, per usare le parole di Troy Bayliss riferite a Vallelunga, sembra costruito per la 313 di Paperino.
A spronare Valentino però ci sono altre cose: la cabala dell'undicesimo tempo, per esempio. Anche qui, come ad Assen due settimane fa, Sua Velocità infatti vinse nel 2006 partendo dalla quarta fila. Un successo che gli ha lasciato un bel ricordo.
«La Yamaha va veramente forte su questo tracciato e l'ho già dimostrato l'anno passato - conferma Rossi - compiendo una bellissima rimonta. Quest'anno, però, vorrei partire più avanti anche se questo è uno dei quattro circuiti, gli altri tre sono Laguna Seca, Motegi e Misano, ovviamente, sui quali non ho mai ottenuto la pole. Sappiamo comunque che anche Casey andrà forte, quest'anno è forte su tutti i circuiti. Con le sue prestazioni di quest'anno 21 punti non sono pochi per cui dovremo essere al massimo. Abbiamo ancora del lavoro da fare, non siamo ancora perfetti, soprattutto sul bagnato, ma stiamo andando nella direzione giusta e continueremo a lottare».
Sulla carta, comunque, solo il tempo - inteso come condizioni atmosferiche - potrebbe fermarlo. Nella lotta fra le Michelin, utilizzate dalla Yamaha e le Bridgestone che calzano la Ducati, queste ultime sembrano essere in vantaggio sull'asfalto bagnato. Ma è questo l'unico punto di vantaggio fatto segnare dalla Desmosedici sul circuito tedesco.
«Quella del Sachsenring non è una pista particolarmente adatta alle caratteristiche della nostra moto - ha spiegato il team manager della Ducati, Livio Suppo - l'anno passato Capirossi chiuse la gara in quinta posizione a poco più di otto secondi da Rossi. Stoner, però, ha dimostrato di andare forte dovunque. Spero che mantenga questo stato di forma anche domenica».
Lo spera anche lo stesso Casey che per motivi diversi non ha preso parte a due degli ultimi tre Gran Premi di Germania. Nel 2004, infatti, quando era ancora in 125, cadde al sabato mattina rompendosi una clavicola. L'anno passato, invece, non gli fu consentito di prendere il via della gara dopo una caduta nel corso del warm-up. Ma questo è il passato. E Stoner quest'anno ci ha già stupito cinque volte.
Potrebbe correre in difesa, ma come Rossi, ce lo aspettiamo all'attacco. Magari spalleggiato dal Generale Inverno che qui al nord, a luglio, non ha ancora mollato la presa. Piove a tratti e sul circuito nuvole si alternano a schiarite. Se avete intenzione di venire, portate pure l'ombrello.
|