I PROGRESSI DELLA M1 Arriva la nuova Yamaha
Rossi inizierà a testare la moto 2008 già lunedì in Giappone
Dall'inviato
ESTORIL - Meglio tardi che mai. A quattordici gare dall'inizio del campionato, quattro alla conclusione, la Yamaha ha finalmente raggiunto la Ducati. Lo ha dimostrato all'Estoril superando Casey Stoner in fondo al rettilineo.
Una manovra possibile grazie alla scia, ovviamente, ma i 312,1 Km/h di velocità massima raggiunti da Valentino Rossi sono un bel risultato se paragonati con i 314,9 fatti registrare dal ducatista in gara e sono un risultato addirittura migliore di quello della Honda che con Pedrosa si è fermata a 311,4.
La M1, dunque, è ormai all'altezza della GP7 e, forse è ancora un gradino sopra la RC212V, l'originalissima quattro cilindri a V introdotta quest'anno dalla Honda.
Come già accadde nel 2002, quando si presentò al via del primo mondiale della MotoGP a quattro tempi con la prima M1 che non raggiungeva la cilindrata massima allora consentita - 990 cc - ed un motore ancora alimentato a carburatori, la Yamaha ha dovuto rivoluzionare la sua moto per tornare sul gradino più alto del podio, ma solo l'arrivo delle valvole pneumatiche, già usate da Suzuki e Kawasaki, gli ha consentito di guadagnare quei mille giri di regime di rotazione che domenica scorsa gli hanno consentito la vittoria.
Poi a fare il resto ci ha pensato la Michelin, fornendo gomme che, come dimostrano i migliori due giri veloci di Nicky Hayden e Valentino in gara, sono state superiori alle Bridgestone.
« Dietro alla velocità della Yamaha c'è soprattutto questo
- ha confermato Davide Brivio, team manager della casa di Iwata - quando infatti non si riesce a sfruttare tutta l'accelerazione nella curva che immette sul rettilineo a causa di problemi di aderenza, non si riesce nemmeno a raggiungere la massima velocità. Questa è vittoria è molto importante per noi perchè arriva dopo alcune gare difficili in cui non siamo riusciti a lottare fino alla fine e ciò dimostra che quando siamo nelle condizioni ottimali, lo spettacolo è fantastico».
Già, lo spettacolo. E' stato di altissimo livello, smentendo le Prefiche, lamentatrici di professione, che già profetizzavano per la MotoGP un futuro da F.1.
«Il nostro desiderio è quello di vedere sempre gare come questa fino alla fine della stagione - ha ripreso a spiegare Brivio - Il risultato è arrivato dopo molto lavoro da parte della Yamaha per lo sviluppo del nuovo motore e un grande lavoro della Michelin. Sapevamo di dover migliorare il pacchetto insieme ai nostri ingegneri e alla Michelin. In Portogallo abbiamo fatto un grande passo avanti. Sappiamo però che ogni circuito sarà diverso dal precedente, ma la direzione è quella giusta. Il livello di Valentino è sempre lo stesso per cui dobbiamo solo mettere a sua disposizione il materiale migliore, per consentirgli di fare al meglio il suo lavoro».
Sempre sperando che il carbone gettato dalla Yamaha nella caldaia non sia già finito...
«Il carbone per una casa che è presente ufficialmente non finisce mai. Siamo stati colti un po' di sorpresa dalla Ducati, ed anche la Honda lo è stata, ma perso questo mondiale, che andrà meritatamente alla casa italiana non ci faremo più trovare impreparati. Anzi sfrutteremo questo fine del 2007 per preparare il 2008».
E' vera, dunque, la voce che vuole che la Yamaha abbia già pronta per Valentino la moto 2008 e che forse l'userete già a Motegi?
«La moto è pronta - è la conferma di Brivio - e la useremo, ma solo il lunedì successivo al Gran Premio. Non prima. La nostra intenzione è di farla provare a Rossi, ricavare dal test informazioni utili e poi utilizzare il tempo a disposizione fino al GP di Valencia per fare ulteriore sviluppo. Si è anche pensato ad un debutto anticipato, ma temiamo che invece di guadagnare tempo se ne perderebbe».
Si tratta di una evoluzione o di una rivoluzione?
« Di una evoluzione. Non stravolgeremo il progetto».
Avete già confermato che la Michelin rimarrà al vostro fianco.
« Da loro vorremmo ancora più collaborazione, ma ci rendiamo conto che anche loro considerano alcune informazioni estremamente riservate».
Preoccupati di essere, dopotutto, ancora nel mirino di Stoner, che in una giornata con qualche problema vi è arrivato comunque vicino?
« No. In questo momento Rossi, Stoner e Pedrosa sono i piloti in grado di fare la differenza. Stoner ha guidato da campione oltre i problemi, facendo ciò che ormai ci si aspetta da lui».
Potete confermare il test di Jorge Lorenzo, lunedì prossimo, a Motegi?
«Per quanto ci riguarda siamo pronti. Deve decidere lui».
Avrà anche lui il prototipo dell'M1 2008?
«No. Quello lo proverà solo Valentino».
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