Doppia personalità, guida unica. Tre gare di fila, la settima volta consecutiva al Mugello, la nona volta al Mugello. Scientifico nella preparazione di una moto eccezionale (voto 10 alla Yamaha), spietato nella maniera di non lasciare del margine agli avversari. E' finito il tempo delle bagarre all'ultimo giro. Si vince così, in solitaria, perchè mandare in fumo e cenere le ambizioni degli altri sin dai primi (bellissimi sorpassi) è la regola che prende il sopravvento su una maniera emozionante di correre. Rossi lo sa e lascia che in lui coabitino il cannibale in pista e il ragazzo normale di sempre giù dalla moto. Se vuole vincere questo mondiale da dominatore assoluto dovrà impostarlo sul concetto della fuga.
Stoner, 9
Il primo a capire che il motociclismo di oggi di fughe si pasce. Lo fece lo scorso anno. Ci sta riuscendo meno in questo 2008 in cui trova Rossi pari-gomme, ma in sella ad una moto più a posto e proprietario di una testa più esperta ed addestrata ai cambiamenti. In Stoner non ravvisiamo cedimenti, di nessun genere. Semplicemente ha un pacchetto un filo meno efficace di un anno fa. E' secondo dietro a Rossi, ma piega Pedrosa fino alla resa con una Ducati che rispetto a Honda e Yamaha è molto meno chirurgica e meno stabile. E' ancora l'unico che guida in maniera un po' sporca e spettacolare. Bello, ma con una moto più ferma ci divertiremmo magari meno noi, ma vincerebbe di più lui. La Ducati non a caso sta lavorando ad un telaio in carbonio più rigoroso.
Pedrosa, 8
Continuiamo a pensare che lo spagnolo guidi in perfetto stile Honda. La Hrc fa il possibile perchè Pedrosa sia un ragionierie-ingegnere della corsa, che arrivi a rinunciare ad un istinto bestiale (che forse non ha) pur di portare a casa punti che possano valere il titolo a fine stagione. Guida bene al Mugello, ma senza spirito mugellano. Potrebbe avere proprio ragione lui che senza guizzi mantiene uno standard di altissima qualità e aspetta con ansia quel pizzico di accelerazione e di velocità in più che da Barcellona potrebbero cambiargli il senso della vita.
De Angelis, 9
Il pilota che ti scompiglia pensieri e certezze, almeno per una volta. La sua stagione fino al Mugello era di quelle da mettere in discussione il futuro di Alex. Lo paragonavi trovandolo perdente al confronto con Dovizioso. Non fosse stato per una brutta partenza, De Angelis al Mugello ha corso da top vero e proprio, da podio. Sì, ma da confermare anche dove non si parla italiano.
Edwards, 7
Parole poche. Fa coppia fissa e battaglia con Toseland. Ha ancora voglia di correre e gli riesce bene. Conosce la Yamaha con le sue tasche e pieme a Toseland regala a Poncharal un dubbio gratuito: me lo tengo o non me lo tengo il vecchio Colin?
Toseland, 7
Vedi sopra. Con la differenza che il pianista ha l'attenuante di essere all'esordio. Non è poi mica tanto vero che il Mugello non lo conosce. Ci avrà pur girato un po' nei due anni in cui corse come ufficiale Ducati in Superbike. Stavolta nessuno ha da ridire sulla sua veemenza, ma nessuno nemmeno si strappa i capelli per la sua discreta gara.
Capirossi, 7 In qualifica ti aveva messo in testa un'idea che poi non ha trovato riscontri. Lotta con le seconde linee, lui abituato a condividere le mazzate del Mugello con Valentino. Quest'anno del resto ha scelto una moto che va ancora svegliata fuori. A Brno arriverà quella nuova, fino ad allora dovremo accontentarci di vederlo lottare con coraggio di sicuro, ma con possibilità di podio apparentemente limitate.
Dovizioso, 6.5
Era avvilito dopo le prove in cui sentiva di non avere niente a posto, è stato toccato di nuovo dalla bacchetta magica della corsa dopo l semaforo. Nei primi giri, come al solito, Andrea è un draghetto (da 9), poi man man che passano i chilometri e la gomma cala, distinguersi nella bagarre e avere la meglio di Capirossi e Toseland diventa sempre più difficile. La gomma cala. Ma oggi è importante anche essere capaci di scegliere quella giusta. Lo standard di Andrea resta globalmente di alto livello, con qualche bolla di inesperienza qua e là.
Lorenzo, sv
Mai realmente in partita. Lo aspettavamo nella seconda metà della corsa e se ne è uscito dopo nemmeno un terzo. La prestazione non può essere valutata perchè troppo breve, ma il sui bilancio del Mugello è in rosso, perchè qui era sostanziale rimanere a contatto coi primi, qui era sostanziale togliere fiducia a Rossi. E' successo l'esatto contrario.
Melandri, s.v
Ma anche senza parole. Non parte nemmeno male e De Puniet e Hopkins gli cadono davanti coinvolgendolo nel loro black out. Ma che certezze avremmo avuto sulla sua gara dopo un weekend trai peggiori del suo momento già drammatico?
_________________ "Solo chi ama senza speranza conosce il vero amore." [P. Neruda]
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