Ritrovatosi quarto alla prima curva, Valentino Rossi non ci ha messo molto a rimettere le cose a posto, involandosi verso l’ennesima vittoria sul circuito di casa, la settima consecutiva. “Qui anche Doohan ne aveva ottenute sei, è un record niente male! – ha detto Valentino - Credo che per un pilota il sogno più grande, dopo quello di vincere il mondiale, sia quello di vincere la gara di casa: io ce l’ho fatta nove volte in totale, quindi posso dire di essere fortunato! E poi qui è sempre bellissimo, sotto al podio c’è tantissima gente. Certo, succede anche in altri Gran Premi, ma qui ce n’è sempre di più! È l’emozione più grande dell’anno: è incredibile perché dopo tanti anni è sempre la stessa”.
Rossi ha poi spiegato come ha costruito il suo successo:
“Sono contento perché siamo riusciti a mettere a posto la moto in un solo giorno di prove, e anche perché la scelta delle Bridgestone si sta rivelando molto positiva. Arrivando qui ero un po’ preoccupato, perché aveva sempre vinto la Michelin, però è pur sempre vero che ultimamente lo aveva fatto sempre con me, quindi… Abbiamo fatto la scelta di gomme giusta, oggi è stato molto caldo: all’inizio ero più veloce di Casey e Dani perciò ho cercato di passarli subito e di prendere un po’ di vantaggio. Una volta preso del margine ero abbastanza tranquillo: ho provato a rallentare però Stoner ha iniziato a martellare girando su tempi velocissimi, quindi non sono riuscito neanche a rilassarmi un attimo, ho dovuto spingere fino alla fine. Con tutti questi cambi di direzione e questo caldo è stato difficile, dovevo spingere fortissimo sulle pedane, però ne è valsa la pena”.
Tre vittorie di fila in sei gare: stai dando un segnale molto preciso ai tuoi rivali
“Sì, questa è un po’ una gara a sé, ma chiaramente l’obiettivo principale è il mondiale. Ho vinto tre gare su sei: solo una in meno di quelle che ho vinto l’anno scorso, però in 18 gare! La situazione è molto migliore rispetto al 2007, penso di avere una Yamaha in gran forma, le Bridgestone lavorano bene e anche io sono sereno. Il campionato è lungo, Pedrosa è molto vicino: dobbiamo cercare di andare avanti così perché a Barcellona si corre subito, tra una sette giorni. A me ne servirebbero cinque solo per recuperare questa... dovrò accorciare i tempi!”.
Ce la fai a riassumere i motivi della rinascita di quest’anno?
“Siamo partiti innanzitutto da una grande differenza tecnica rispetto all’anno scorso: la moto va molto meglio, non è solo più veloce come motore ma si guida anche bene. Ho scelto di cambiare gomme prendendo dei rischi sulla mia pelle, perché se fosse andata male sarebbe stato un problema, però ora sta dando i suoi frutti. Io poi sono sereno: se la moto e le gomme sono a posto, sono ancora veloce”.
In 125 e 250 si è assistito a due gare decise in volata, in MotoGP invece…
“Sì, e mi dispiace che la MotoGP sia nettamente più noiosa della 125 e della 250. Qui le gomme hanno un rendimento costante dall’inizio alla fine e con l’elettronica le moto sono un po’ più facili da guidare: è molto importante il lavoro che si fa nelle prove per capire che passo si può tenere in gara. Dopodichè, lo si tiene fino alla fine. Negli anni passati, invece, la gara si divideva minimo in tre o quattro fasi. Adesso ce n’è solo una, quindi è molto difficile che si sia battaglia in pista”.
Cosa pensi del contatto che c’è stato tra Simoncelli e Barbera?
“Credo che Barbera abbia preso in giro Simoncelli: si faceva superare, poi lo sverniciava ogni volta in rettilineo passando in testa e rallentando. Sicuramente non è un comportamento molto leale. Simoncelli da parte sua ha cambiato linea troppo velocemente, quindi ha fatto una manovra un po’ al limite: naturalmente non pensava di prendere Barbera, credo volesse togliergli la scia, ma Hector probabilmente era talmente veloce che era già lì di fianco. Sono sicuro che Simoncelli non lo ha fatto apposta”.
Non credi che sia necessario stabilire una regola per evitare questi episodi?
“Ne abbiamo già parlato: forse bisognerebbe mettere una regola che vieta di cambiare traiettoria in rettilineo. Serve una regola chiara: in rettilineo bisogna andare dritto, punto. Però se la pena è la squalifica, temo che in 125 arriverebbero otto piloti al traguardo…”.
Perché non hai lanciato il casco al pubblico come l’anno scorso?
“Perché mi hanno assolutamente vietato di farlo! L’anno scorso c’è stato qualche problema di ordine pubblico perché la gente si è… menata per prenderlo. Comunque l’anno scorso il casco con il cuore era stato fatto proprio per loro, quindi era giusto che l’avessero”.
DA GPONE
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