di Guido Meda
Arriva il Sachsenring, che sulla carta è favorevole alla Yamaha, che è tortuoso, che è stretto e bla bla bla. Arriva il Sachsenring e torna anche quello Stoner senza peli nè sulla lingua nè sul polso che ha letteralmente divorato le ultime due gare.
Hanno un bel dire gli altri, che ci vuole del lavoro, che serve della pazienza, forse a Brno...No, non con questo Stoner. Non c'è tempo per le attese, i traccheggi, le ricerchine, gli step-non step.
Se la Yamaha, con Rossi, con Lorenzo, con chi volete voi, desidera mantenere il suo piccolo vantaggio si deve dare una mossa alla svelta. Perchè "la moto più bella e più bilanciata di tutte" come abbiamo detto fino alla nausea non basta più. Vale lo stesso per la Honda e per Pedrosa, meno appariscenti, ma con una necessità ormai storica di tenere alto il gran nome della casa che ha avuto in Hayden un picco sì nel 2006, ma con un campione del mondo poco sentito e poco vincente a fronte di un Rossi che in quell'anno fu peraltro sfigatissimo.
Adesso Stoner è tornato a crederci , anzi
"Io non ho mai mollato -dice -
A chi mi diceva che era impossibile recuperare rispondevo che avevo fiducia nella Ducati e adesso siamo di nuovo in corsa".
Certo, trovarsi con Rossi che ad Assen si autelimina è una bella botta. Ma anche se Rossi non fosse caduto Stoner avrebbe vinto comunque. Lui che le gare "non sono mai facili" ora racconta che quella olandese è stata "
la gara più facile di sempre. potevo abbassare ancora molto, come e quando volevo". Superlativo. Ce n'è abbastanza no?
E secondo Motosprint il pilota nel quale Stoner troverebbe il nutrimento sadico per la propria nuova energia sarebbe proprio Rossi. Sempre secondo il settimanale bolognese Stoner avrebbe chiesto a Barcellona ad alcuni amici:
"perchè lo scorso anno dopo tre mie vittorie dicevano che ammazzavo il campionato e ora dopo tre vittorie di Rossi sono tutti contenti?". E ancora:
"Basta dire che vinco grazie al traction control. Ce l' hanno tutti". E per chiudere sul casco "aborigeno" di Rossi a Phillip Island nel 2007:
"Perchè si è permesso un casco del genere? Cosa c'entra lui con la nostra cultura?".
Beh, Casey è australiano , orgoglioso e pure campione del mondo. Fa legittimamente ancora un po' di fatica a cogliere la portata di ciò che dopo dodici anni di carriera Rossi evoca nel mondo, Australia compresa. La classifica di quest'anno poi è grazie a dio è molto più corta di quella del 2007. Ma se tutto questo gli serve per correre come sta facendo...come dargli torto?
8 luglio 2008
innanzitutto volevo sapere se questo articolo è stato già postato altrove... quindi se fosse così ci penserà lo Zio a chiudere il topic....
poi volevo chiedere.... ma è possibile che Stoner dica tutto ciò che ho evidenziato in neretto? va bene che è un pò presuntuoso, ma queste parole sono troppo anche per lui....
chiedo lumi