di Guido Meda
"In Ducati - dice Rossi al Sachsenring - hanno trovato qualcosa di molto efficace per andare forte il venerdì. Qualcosa di assolutamente legale, che forse dovremmo fare anche noi". L'ipotesi fu avanzata anche da Reggiani una settimana fa ad Assen. Minori restrizioni nell'elettronica dei consumi per garantirsi una pressione sugli avversari da subito? Sarebbe un'idea ( buonissima peraltro ma già smentita) se si trattasse di un pilota in difficoltà. Già, se...
A costo di sbagliare ipotizziamo che invece non ci sia una strategia in Casey Stoner. E non ce ne sia una nella Ducati che da Stoner trae i suoi benefici. Poichè, se l'avessero, potrebbe valere allora anche per gli altri tre piloti che invece continuano ad annaspare nel loro bel pantano. E quello sì che è un bel problema.
Stoner ora sembra semplicemente molto a posto, a posto subito. Può andare forte con un giorno di anticipo sugli altri, che poi piano piano, con il loro bravo lavoro, gli arrivano vicino. Può perchè ci riesce. Anche stavolta, è vero, di sabato ha rallentato, ma c'erano anche 15 gradi meno sull'asfalto.
Il risultato visibile è che da quando è in linea con la sua moto Stoner anche in gara è tornato a vincere esattamente come l'anno scorso. Nè più nè meno. Che tanto l'effetto psicologico è garantito comunque, senza la necessità forzata di inventarsi qualcosa di intelligente per il primo giorno di prove.
In conclusione e fino a prova contraria appare che in Ducati c'è un pilota fortissimo su una moto che è tornata ad essere la "sua" moto; mentre in Yamaha, c'è un pilota fortissimo alle prese con una moto che vuole dell'altro tempo per trovare, pista per pista, l'assetto che si accordi con le gomme.
Taglia il telaio e avanza la ruota sono esperimenti, va bene, ai quali deve però corrispondere in Giappone un lavoro rapido ed efficace.
12 luglio 2008
_________________ Lo Zio Tazio
"Io vi daró tutto ... basta che non domandiate nulla!"
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