Molto rumore si, ma non per nulla
1- tutta questa querelle ha avuto il grandissimo pregio di smuovere le acque di una motogp stagnante, e di far venire a galla certi problemi di fondo che, kawa o non kawa, devono comunque essere affrontati se non si vuol correre il rischio di far affondare la categoria nelle stesse melme che hanno snaturato la F1 .. se poi saranno davvero affrontati é tutto un altro par di maniche, personalmente ho dei dubbi, ma staremo a vedere, chissá ....
2- la kawa ha ottenuto quel che voleva.
Come dice guido nell' articolo da te quotato "
Appare più chiaro ancora a questo punto che il ritiro di Kawasaki come team ufficiale era in parte pretestuoso. Si tiravano via per la crisi, ma anche e soprattutto per una mancanza cronica di risultati che da "ufficialissimi" non gli faceva fare una buona figura"
adesso la kawa é appena un fornitore di un team privato o quantomeno esterno; se fino a ieri la colpa degli scarsi risultati ricadeva tutta sulle spalle (e sulla "faccia") della kawasaki, da domani potrá essere quantomeno ripartita con questa struttura esterna
3- oltretutto la kawa ha trovato una via d' uscita per defilarsi e uscire "elegantemente" in un futuro piú o meno lontano (forse giá nel 2010) da questa moptogp avara di risultati
... non essendo piú la detentrice dell' iscrizione al mondiale ma appena la fornitrice di moto e pezzi di ricambio a un team che si iscriverá direttamente in prima persona, gli basterá non rinnovare il contratto di fornitura per uscire fuori, oppure potrá limitarsi a fornire le moto, al limite non nuove ma appena aggiornate, o addirittura a fornire appena motori lasciando al team l' onore e l' onere di farsi la ciclistica e assemblarsi le moto
la mossa della kawa bene o male sembra essere la prima mossa (riuscita!) di una strategia di disimpegno di piú ampio respiro ... e chissá che in futuro altri costruttori, delusi dai risultati che non arrivano (suzuki?), non pensino bene (o dovrei dire male!) di imitare la verdona
intanto i problemi di fondo restan tutti irrisolti sul tavolo, in attesa che qualcuno faccia qualcosa di concreto e positivo