Lorenzo: «Per il titolo temo più Vale di Stoner»
Jorge: «Se Rossi è in difficoltà, riesce a salire sul podio e a non fare 5o o 6o La rivalità che c'è in pista nel box non si sente. Il team è in armonia»
DAL NOSTRO INVIATO
FILIPPO FALSAPERLA
MONZA (Milano) La corsa di Jorge Lorenzo a Le Mans non è finita con la bandiera a scacchi che ha sancito il trionfo dello spagnolo e il ritorno in vetta al Mondiale MotoGP. Veloce spuntino e poi in motorino, col fido assistente Hector Martin, verso Le Mans centro: treno veloce per Parigi e poi in aereo a Milano, destinazione Monza.
Dove ieri mattina alle 8 era puntuale per girare lo spot pubblicitario di uno sponsor personale italiano (una maionese), ma con mercato la Spagna. Una lunga giornata tra scenette ripetute, lunghe pause, interminabili discussioni per il più piccolo dettaglio, «perché lui è meticolosissimo - confida Martin - vuol decidere tutto. Per esempio, questo spot doveva essere girato in uno studio, ma lui ha preteso la pista».
Cambio Jorge si incaponisce sull'ultima scena, per decidere la posizione sua e degli altri ragazzi che fanno da comparse. E alla fine la spunta, per l'ultimo ciak con applauso liberatorio. Alla sera rieccolo nuovamente in uno studio di registrazione, ospite del programma satirico «Scorie».
Un bel personaggio che ha imparato (anche con corsi di recitazione) a tenere la scena. Parte l'intervista e lui stravolge le regole. «Fatele voi le domande», dice ai ragazzi intorno a lui. Imbarazzo, ma si parte.
Interviste «Non sembri molto contento di aver vinto», spara la biondina Beatrice, che si ostina a parlare spagnolo, pur essendo italianissima. «Perché non rido tanto? No, sono contento, molto rilassato e soddisfatto, perché credo di aver sfruttato ogni più piccola possibilità della mia moto in una gara difficilissima».
Ti ha fatto i complimenti Valentino?, chiede Simone malizioso. Jorge svicola: «Non ci siamo incrociati...». E poi aggiunge. «La rivalità che c'è in pista nel box non si sente. Le squadre, i meccanici, sono in perfetta armonia». Chissà i piloti però...
E allora, chi è più forte tra Vale e Stoner? «Valentino, perché anche quando le cose vanno male riesce ad andare sul podio e a non fare 5° o 6°».
E tu a vincere così giovane che cosa provi? «Un grande orgoglio, perché mi sento ancora giovane, non come quando avevo 15 anni. Ma non mi sento ancora un uomo maturo: quello lo diventi a 25».
Serio «Era difficile dopo Jerez e la caduta - spiega -. Questo mondo, lo sport, è spietato. Tutto va bene e sei un fenomeno. Sbagli di un millimetro e diventi cretino. L'importante è essere in pace con te stesso».
Bambini Lui usa il metodo giusto. Dopo la delusione di Jerez ha inaugurato all'ospedale materno Vall d'Hebron, a Barcellona, una zona ludica per i bambini malati di cancro, con giochi e attrezzature trovate attraverso amici e sponsor. «Un'esperienza fantastica. Perché se sei un personaggio pubblico, che loro vedono dalla televisione, riesci a colpirli, regalando loro un sorriso. Sono bambini che soffrono e che molto spesso non hanno un domani. Voglio tornare a trovarli, ma senza il seguito della stampa».
Bravo Jorge, dentro e fuori la pista.
dalla Gazza (non chiedetemi il link)
Ultima modifica di Nurburgring il mar 19 mag, 2009 2:43 pm, modificato 1 volta in totale.
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