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Pubblicato il 20 settembre 2011
Il titolo di questo nostro articolo riassume tutte le domande che gli appassionati e gli addetti ai lavori si stanno facendo in questo 2011. La debacle di Valentino Rossi con la Ducati non era assolutamente preventivabile, almeno non in questi termini. Il nove volte campione del mondo dopo aver provato per la prima volta la Ducati a Valencia (dove era ancora con una spalla malandata) aveva dato precise indicazioni ai tecnici di Borgo Panigale che avrebbero dovuto risolvere la mancanza di feeling con l’avantreno della Desmosedici. Negli ulteriori test non c’è stato il miglioramento sperato e Rossi ha iniziato il mondiale senza aver la moto sotto controllo.
In Ducati hanno pensato che era solo questione di tempo (e di spalla) e “accecati” dalle performance che con quella moto aveva avuto Casey Stoner (attuale leader del mondiale nonchè campione 2007 con la Rossa a due ruote) sono andati avanti senza grandi stravolgimenti. E’ poi arrivato a confondere ancor di più le idee il podio (fortunoso viste la caduta di Pedrosa e la penalizzazione di Simoncelli) di Le Mans e il quinto posto in Catalunya a “soli” 7.371 dal vincitore (Stoner).
E’ arrivata poi Silverstone, una vera debacle per Rossi e la Ducati che si sono qualificati con il 13°tempo e che hanno chiuso la gara si in sesta posizione, ma a 1:04.526 dal vincitore (Stoner)! Da lì è iniziata una discesa che sembra non aver fine; ad Assen aveva infatti debuttato la GP11.1 e Rossi dopo essersi qualificato undicesimo a 1.846 dalla pole ha chiuso la gara quarto (che potrebbe sembrare un ottimo risultato) ma a 30.684 da Spies.
Poi Mugello, sesto a 26.450, Sachsenring, nono a 27.576, Laguna Seca, sesto a 30.351, Brno, sesto a 12.632, Indianapolis, decimo a 55.345, Misano, settimo a 23.703 ed Aragon, dove in pista con la GP11.2 dotata del telaio in alluminio ha chiuso decimo a 39.832 dopo essere partito dalla pit-lane per aver punzonato il settimo motore della stagione.
Ora come ora è difficile riuscire a capire cosa manchi a Rossi per poter andar forte con la Ducati. Domenica il nove volte campione del mondo subito dopo la gara è andato giù pesante lanciando critiche non proprio velate parlando addirittura di posizione di guida, la prima cosa che si mette a posto quando un pilota sale su una nuova moto. La verità potrebbe stare nel mezzo e cioè che la Ducati non sarà questa supermoto, ma anche che Rossi abbia intenzionalmente tirato i remi in barca viste le troppe cadute rimediate soprattutto in prova e durante i test! Però a dirla tutta l’unico colpevole di questa situazione è un australiano nato a Southport il 16 ottobre 1985 e che con quella moto ha fatto sognare e illuso migliaia di appassionati!
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METEOROLOGO E CONSULENTE CINOFILO