INDIANAPOLIS - L'unico problema è una simil-influenza che lo perseguita manco fosse novembre: «Colpa dell'aria condizionata e del viaggio in aereo». Per il resto Valentino Rossi è in forma, motivato, pronto a un grande secondo tempo: «Io sono ancora in lotta per il Mondiale. 46 punti di distacco con 9 gare ancora da correre non sono così tanti».
La prima metà del Mondiale MotoGp è andata. Quali sono i tuoi obiettivi per la seconda? «Continuare almeno così. Cercando podi e qualche altra vittoria, mantenendomi competitivo, provando a migliorarmi».
Indianapolis che pista è per te? «Difficile, una delle più difficili del campionato: io non la amo molto e se la toglieranno dal calendario nel 2014 non mi dispiacerà troppo. Il layout non è ideale, il grip è scarso, fisicamente è esigente, ci sono molte possibilità di sbagliare. Insomma è una tricky-track».
Durante la pausa avete fatto un test a Brno provando il nuovo cambio «seamless», che la Honda usa già dal 2011. Impressioni? «Il test è stato positivo: il cambio più rapido dà un gran vantaggio, più che sul giro, sulla distanza, perché rende più facile guidare, con maggiore stabilità in frenata e meno stress sulle gomme. Purtroppo non so quando sarà disponibile. Spero entro fine stagione, ma io e Lorenzo spingiamo molto per averlo il più presto possibile».
Hai rivisto il sorpasso subito da Marquez a Laguna Seca? «Sì. E devo dire che Marc era già al mio fianco a metà salita. Non avevo tante chance di difesa, a meno di rischiare e andare giù con lui. Ma c'è una grande diferenza tra il suo sorpasso e il mio su Stoner nel 2008».
Quale? «Il suo è stato soprattutto molto coreografico, nello stesso punto del mio con Stoner, con tutte le valenze simboliche di cui avete scritto, eccetera eccetera. Ma la sua Honda andava molto più forte, non era possibile opporsi».
Marquez è il favorito per il titolo? «Favorito? Me lo sono chiesto tante volte anche in vacanza. Non saprei proprio. Adesso Lorenzo e Pedrosa sono guariti e ricordiamoci che da sani sono arrivati spesso davanti Marquez. Certo, sono un po' preoccupato perché l'anno scorso la seconda parte della stagione è stata quella in cui la Honda ha fatto la differenza e adesso arrivano tante piste buone per loro. Ma c'è tanto tempo ancora».
Cal Crutchlow lascerà la Yamaha Tech 3 e nel 2014/15 sarà in Ducati. Hai consigli per lui? «Lui voleva una moto ufficiale che la Yamaha gli dava e ha scelto una Casa che gliel'ha offerta (alla bella cifra di 4 milioni nel biennio, ndr). E' una grande sfida, perché sia io che Dovizioso abbiamo faticato tanto. Lui però ha un altro stile di guida e chissà che non riesca ad adattarsi».
La prima cosa da fare per lui sarà... «Capire al volo che la Ducati è molto più difficile da portare al limite delle moto giapponesi. Sarà interessante vedere come Cal reagirà».
Che ne pensi del recente test di Stoner con la Honda in Giappone? «
Pensavo che dopo tutto il casino che aveva fatto e detto contro questo mondo per almeno due o tre anni stesse a casa. Invece è a già qua...»
Solo un episodio, come dicono lui e la Honda, o prove di rientro? «Per me non è un episodio. Evidentemente gli mancava la moto. E se la Honda ha organizzato un programma di due test, non è un caso, vedrete».
Se Stoner tornasse... «Se tornasse diventerebbe un campionato di altissimo livello, con 6 piloti in corsa per il titolo, una cosa super come la classe 500 degli anni 80».
Tu invece, che non hai alcun desiderio di ritiro, hai di recente parlato di un tuo prolungamento di contratto (scade a fine 2014) con la Yamaha. «Sì. Certo, dipenderà da come sto e da come vado in questi anni. Però la mia intenzione è di fare almeno altri 2 anni, ma solo con la Yamaha. Ogni altra voce (Suzuki, ndr) è solo un discorso da bar».
A 34 anni, da interista, stai studiando per diventare lo Zanetti della Yamaha? «Sai che non sarebbe male? Quasi quasi ci provo...»
15 agosto 2013 (modifica il 16 agosto 2013)
Lucido come sempre.
E mi fa morire dal ridere quando provoca Casey a tornare