Interessante articolo su come si sta preparando Rossi per il prossimo mondiale
Il morale sembra alto, e questo è già un buon punto di partenza ...
Dalla gazza:
http://www.gazzetta.it/Moto/moto-GP/21- ... 2539.shtml
Una giornata con Valentino nella sua pista, dove si allena quotidianamente con i ragazzi dell'Academy: "Sto lavorando al 65% in palestra e al 35% in sella: devo curare ogni dettaglio ed essere al meglio, perché solo così posso provare a battere Marc"21 GENNAIO 2015 - TAVULLIA (PU)
La vista dall'alto ti toglie il fiato. Il Ranch di Valentino Rossi è molto più che spettacolare: si rimane a bocca aperta tanto è bello, curato, difficile, avvincente. È questa la casa sportiva di Vale, è qui che ha trovato stimoli inediti, la voglia di mettersi nuovamente in discussione, nonostante i 9 Mondiali, i 36 anni (li compirà il 16 febbraio) e avversari fortissimi di due generazioni più giovani. Merito anche dei ragazzi dell'Academy, con i quali Rossi si allena quotidianamente, in pista come in palestra.
TANTI AMICI — La piccola strada che porta al Ranch è un via vai di auto e furgoni, piloti di ogni livello, ma anche persone da sempre legate al campione. "Ma Vale oggi non c'è", precisa Alberto Tebaldi, amico e braccio destro operativo di Rossi. Da dentro il Ranch è ancora più bello, perché si percepisce meglio l'attenzione per un luogo che ha qualcosa di "sacro", gestito dagli stessi amici che, 15 anni fa, passavano il weekend in una cava vicino a Pesaro, assecondando un'intuizione di papà Graziano per allenare il figlio a controllare meglio la moto in derapata. Sotto la tettoia, moto di ogni tipo e marca, dentro la casa, un camino acceso. Tebaldi riceve una telefonata: "Sta arrivando Vale". Eccolo Rossi, in grandissima forma, fisica e psicologica. "Sto cercando di migliorare l'allenamento, curo ogni dettaglio: diciamo che, in questo periodo, è previsto un 65% in palestra e un 35% di allenamento qui al Ranch. Rispetto all'anno scorso non ci sono grandi differenze: questo tipo di lavoro era già iniziato nel 2014, stiamo cercando di stare più tempo in moto".
TITOLO — In molti sono convinti che Valentino potrà lottare per il decimo iride. Il fenomeno di Tavullia ci crede: "È presto per dirlo, ma lo spirito è quello dell'anno scorso, sperando di fare ancora meglio, di essere più competitivo, di fare un altro passo in avanti nella guida, provare a vincere delle gare. Ecco, cercherò di fare questo, ma bisognerà vedere il livello di Marquez e Lorenzo". Rossi non nomina Pedrosa: una dimenticanza? "Dani è uno che va forte: sinceramente credo che sarà più competitivo. Ma, al momento, Marc e Jorge sono un gradino sopra".
CROSS — Valentino finisce di cambiarsi e va nella pista da cross assieme ad Andrea Migno, Niccolò Antonelli, al fratellino Luca Marini, Mattia Pasini, Franco Morbidelli e altri piloti. Dopo una sessione di circa un'ora, Rossi e i suoi allievi tornano alla base: Valentino è quello meno affaticato. "Per provare a battere Marquez, bisogna essere al meglio", afferma convinto. Nel 2014, si sono visti due Marquez: uno imbattibile nella prima parte di stagione, uno più incline all'errore nella seconda. Come sarà nel 2015? "Per la verità - è l'analisi di Valentino - è andato sempre fortissimo, con qualche caduta in più. Anche perché la Yamaha era cresciuta e io e Lorenzo eravamo più tosti. Nel 2015 bisogna riuscire a metterlo più sotto pressione, come abbiamo fatto a fine 2014".
SVILUPPO — Insomma, se il lavoro sulla M1 è stato fatto nel modo giusto, si può puntare in alto: già nei primi collaudi a Sepang (4-6 febbraio) si potrà capire qualcosa. "La classifica dei test conta poco, ma, casualmente, nel 2014, dopo i primi tre giorni in Malesia, Marquez era stato il più veloce, io ero 2° e Lorenzo 3°: esattamente lo stesso ordine di fine Mondiale...". Rossi ha una gran voglia di tornare a correre. "Sono molto carico - conferma -, sarà un campionato difficile e competitivo. Probabilmente anche la Ducati con Dovizioso e Iannone non sarà lontana, ma credo che Honda e Yamaha rimarranno più avanti". Ormai è buio, tutti se ne vanno, solo Valentino ha ancora voglia di parlare di moto. "Nel 2014, io e gli altri siamo stati "bombardati" di domande su Marquez. Così ho capito ancora di più cosa devono aver provato in passato i miei avversari, perché un pilota non ha mai voglia di parlare dei rivali. È anche vero, però, che il mondo dello sport va così: la gente vuole sentire parlare del numero uno. Marquez, adesso, ha la stessa pressione mediatica che avevo io in passato". Con una differenza sostanziale, però. "Sì, il clima è cambiato, c'è una bella atmosfera: in pista ci scanniamo, ma fra noi c'è grande stima e considerazione". Lo stesso clima che si respira al Ranch.
Giovanni Zamagni
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METEOROLOGO E CONSULENTE CINOFILO