Il gran premio al quale abbiamo assistito ieri in Portogallo ha confermato l'errore politico fatto dalla Honda lo scorso inverno sottovalutando Rossi, da cui è originata la scelta di affidare ad una coppia risibile, quella composta da Barros ed Hayden, lo sviluppo della RCV211 per il 2004. Un po' come se, perso Schumacher, la Ferrari si affidasse a Coulthard per sviluppare la sua monoposto.
Se sbagliare è umano, perseverare è diabolico, così Takeo Fukui, ieri, è stato anche costretto, nella totale assenza non di ordini di scuderia, bensì di rassicurazioni (leggi:decisioni) sul futuro, ad assistere alla lotta fratricida fra i suoi piloti, della quale ha fatto le spese Gibernau, finito ai piedi del podio dopo essere stato battuto sia da Makoto Tamada che da Alex Barros, che hanno dato il fritto il primo per la promozione, il secondo per la riconferma. Ma è giusto così. (...)
(...) Rossi, infatti, è stato bravissimo al via a sbarazzarsi, appena possibile, del bollente Loris Capirossi che era stato capace di balzare in testa dall'undicesima posizione dello schieramento di partenza, fulminandolo prima del tornantino la più lenta curva del circuito.
Una manovra che sfortunatamente per lui non è riuscita a Max Biaggi nella successiva curva a sinistra allorchè Capirex, dopo essere entrato molto largo, ha successivamente chiuso la sua traiettoria. Non è bastato, a quel punto, a Max, raddrizzare la sua Honda e piantare un'inchiodata che gli ha sollevato la ruota posteriore da terra per evitare il contatto.(...)
INTERVISTE COMMENTATE:
"(Parla Rossi) Non l'ho vista (si riferisce alla collisione), ma ho sentito il colpo ed un motore che andava su di giri - si tira fuori Rossi, che aggiunge - Biaggi sicuramente sarebbe andato forte, quest'anno non aveva mai sbagliato. Ora un errore l'ha fatto anche lui".
Ne ha fatti di più la Honda, fornendo gratis un po' di punti al folletto di Tavullia. (...)
"(Parla Gibernau) Terrò la vecchia moto anche a Motegi. La nuova non la proverò nemmeno domani nei test", sembra confermare indirettamente Gibernau, che però pensa, e non dice, che il nuovo modello sia solo stato sviluppato male, e non da lui.
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