dal suo sito:
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Ieri abbiamo fatto una prima ricognizione del circuito, prima a piedi e poi in macchina. Il Cavatappi è veramente incredibile, un discesone da paura, un sinistra, destra e sinistra conclusiva che anche in auto dava l’impressione di staccarsi da terra…figuriamoci in moto!
Complessivamente però la pista di Laguna Seca è abbastanza lenta, ci sono molti saliscendi con brusche staccate e ripartenze, nessun curvone da fare in pieno, l’asfalto sembra avere poco grip…per fare un paragone noto, le caratteristiche di Le Mans, pista che la mia Ducati ma soprattutto i pneumatici Dunlop hanno digerito abbastanza bene.
Ad Assen la situazione è stata tutt’altra che rosea: dopo un paio di giri la moto ha iniziato a navigare per la pista, le gomme avevano perso completamente aderenza, basti pensare che a fine gara la posteriore ha raggiunto la temperatura di 160 gradi!
Novità a Laguna Seca non ce ne saranno, sia a livello di moto sia di pneumatici. Come vi ho già detto la Dunlop ha soltanto il nostro team come banco di collaudo e riferimento, di conseguenza i tempi di allestimento di nuove mescole arrivano anche ad oltre due mesi, nonostante l’impegno dei suoi tecnici sia notevole e costante.
Ormai la classe MotoGP è paragonabile alla Formula Uno, la componente tecnologica ed economica ha assunto dei livelli molto elevati, con il rischio di avere dei team ufficiali che non hanno limiti di mezzi e strumenti che monopolizzano le corse, mentre noi “privati” dobbiamo spartirci le bricciole, con le possibilità di salire sul podio ridotte quasi a zero.
A parte queste concrete considerazioni, anche a Laguna Seca darò il massimo per entrare tra i top-ten, cercando di sfruttare al massimo lo scatto in partenza, che finora sembra aver funzionato a meraviglia… o no?!?!
Ora e sempre GASSSSS!!!
Roby
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