questo articolo lo ho preso dalla gazzetta
Vale e la sindrome Usa
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di FILIPPO FALSAPERLA
DONINGTON (Gran Bretagna) «Torniamo alla normalità». Poche parole, una dichiarazione d'intenti. Che è tutto un programma. Perché è quello di Valentino Rossi. Dopo gli Stati Uniti si torna in Europa, per entrare nella seconda metà del campionato e allungare fino alle vacanze con due gare (importantissime) di fila. Si arriva da una corsa strana perché senza 125 e 250 e per la doppietta americana di Nicky Hayden e Colin Edwards con Valentino terzo. «Non fa mai piacere perdere una gara, però almeno lì sono stato il primo dei non americani. Più "contento" di aver perso da Nicky che dal mio compagno Colin? No, preferisco sempre che vinca una Yamaha piuttosto che una Honda».
Il problema è che su questa pista, bella e veloce all'inizio, tortuosa e innaturale nella parte finale, dove incombe sempre il pericolo pioggia (il freddo è già una certezza), i due americani rischiano di fare il bis. Il «ritorno alla normalità», per Valentino sarebbe appunto una sua vittoria. Ipotesi non da scartare, visto che qui non perde dal '99 (vinse pure nel '97), compreso il 2003 della penalizzazione per bandiera gialla. Sulla sua strada troverà proprio i due di Laguna.
«Forse andranno forte anche Melandri, Gibernau e Biaggi, ma qui i più forti sembrano gli americani. A me piacerebbe molto vincere su una grande pista come questa». Edwards, l'anno scorso 2°, e ancora più Hayden caricato dalla vittoria americana, non saranno d'accordo. «Occorrerà vedere come reagirà Nicky alla novità. L'ho visto sempre uguale, ma sono convinto che qui e nelle prossime gare farà delle belle cose. Però, alla fine, non credo che riuscirà ad arrivare 2° nel Mondiale. Per quella posizione credo che lotteranno i piloti di sempre, cioè Melandri, Gibernau e Biaggi». Sul nome del campione nemmeno lui ha più dubbi: Valentino Rossi.