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Rossi non vede più limiti
PICCOLA E GIALLA Valentino Rossi, 26 anni, con la minimoto elettrica regalatagli dai dirigenti Yamaha. Ha gli stessi colori della M1
guidata a Laguna Seca (Milagro)
GP GERMANIA
IL FENOMENO
«Un onore raggiungere Hailwood ma posso prendere Nieto. Agostini? È dura» «Mike the Bike vinceva in tutte le classi come me ed era un gran tipo» «In tanti vanno forte ma voglio riscattare il 4° posto del 2004»
dal nostro inviato
SACHSENRING (Germania) Il termometro è impietoso: 35 gradi. Che un vento caldo e umido fa sentire ancora di più sulla pelle. Roba da pomeriggio sdraiati sul bagnasciuga o su una barca a vela, magari col sollievo di una bibita ghiacciata. Altro che fare la spola tra box e motorhome per una riunione tecnica o un autografo ai tifosi! «Con questo caldo forse riuscirò ad asciugarmi dopo l'acqua di Donington», scherza Valentino Rossi.
Meno male che fra tre giorni sarà tutto finito. La decima gara stagionale manda in archivio il Motomondiale che si concederà quattro settimane di vacanza. «E infatti io in questo periodo dell'anno, dopo questa gara, mi sento sempre molto contento», aggiunge il pesarese. Che, dipendesse da lui, farebbe volentieri a meno della visita a questa parte della Germania e a una pista che «per me è tra le peggiori». Il raffronto è ancor più impietoso, considerando che solo cinque giorni fa Valentino infliggeva l'ennesima pesante lezione ai suoi avversari sulla pista inondata d'acqua di Donington. «Si passa da un tracciato per me speciale, al Sachsenring, il peggiore. Perché non mi piace? Perché la prima parte è strana, troppo lenta per la MotoGP. E poi perché quasi tutte le curve sono a sinistra, mentre io preferisco curvare a destra, mi viene meglio» è la curiosa spiegazione tecnica del leader iridato. Il quale, alla fine, non si lascia comunque coinvolgere troppo dai piaceri che può riservargli o meno il toboga sassone. In ballo ci sono cose più importanti. Come il rinnovo del contratto con la Yamaha, per esempio.
A che punto siamo? «Beh, posso solo dire che per il prossimo anno io sono molto tranquillo», si limita a chiarire Rossi. Facendo intendere che siamo prossimi all'annuncio. Davide Brivio, responsabile del team Yamaha aggiunge: «Stiamo esaminando alcuni dettagli, problemi comunque superabili, anche se il contratto non lo abbiamo ancora firmato. Con Valentino ormai ci conosciamo di più. Due anni fa, quando abbiamo iniziato a trattare, ciascuno doveva spiegare all'altro le proprie esigenze, ora questo non è più necessario». Domani sera potrebbe esserci l'incontro decisivo tra Lee Jarvis, responsabile dei contratti per Iwata, e il manager di Rossi, anche perché la Yamaha, che sperava di ottenere il rinnovo (di un anno) già a Laguna Seca, preme per mettere nero su bianco prima della pausa estiva.
Ma il GP di Germania, su una pista dove Rossi ha vinto nel 1999 in 250 e tre anni fa in MotoGP, diventa importante anche a livello statistico.
Il 150° GP iridato potrebbe infatti dare a Valentino la 50a vittoria nella classe regina, facendogli raggiungere con 76 successi complessivi Mike Hailwood, terzo tra i plurivittoriosi di tutti i tempi.
«Non sono mai stato uno che ha dato troppa importanza ai numeri - dice Vale -, ma sapere che posso raggiungere "Mike the Bike" è un vero piacere. Per molti lui è stato il più grande, per altri è stato Agostini. Io non ho visto correre nessuno dei due, ma raggiungere uno come Hailwood rappresenta una grandissima soddisfazione. Lui andava forte con tutte le moto, aveva uno stile di vita molto bello, era un vero figo. Ha corso anche in macchina. Dopo aver smesso con le moto, è tornato e ha vinto subito il TT. Insomma un fenomeno. Io sono già contento di quello che sono riuscito a fare, sono già davanti a Doohan, anche se per lui le mie vittorie in 125 e 250 non contano niente, sono davanti a Read e Redman, nomi che danno grosse emozioni. Non so se riuscirò a raggiungere Angel (Nieto, 90 vittorie in 50 e 125; n.d.r.): lui è lontano 15 vittorie, forse ce la faccio. Agostini? Magari (122 vittorie, 68 in 500 le altre in 350; n.d.r.), ma non sarà facile».
Senza guardare così lontano, però, l'obiettivo a breve termine è ovviamente solo uno: piazzare l'ennesima stoccata.
«Se devo guardare alla prima parte della stagione, Gibernau e Biaggi hanno deluso le aspettative, mentre Melandri è una mezza sorpresa. Credo che d'ora in poi saranno più costanti. Qui di sicuro andranno molto forte e saranno pericolosi. Ma anche io su questa pista nel passato ho fatto belle gare e vorrei riscattare l'anno scorso, quando mi capitarono tanti problemi (finì 4°; n.d.r.)».
Insomma Valentino, che viaggia con 104 punti di vantaggio su Melandri, corre ormai solo contro se stesso. E contro un rivale, Hailwood, morto 24 anni fa. «Bene. Vuol dire che gli avversari di adesso li ho già battuti tutti», conclude Rossi cercando qualcosa per gli scongiuri.
Paolo Ianieri