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I presupposti per un cambio di scuderia c’erano tutti, a partire dai 15 milioni di euro messi sul piatto dal munifico sponsor tabaccaio del team Ducati. Invece il pesarese più veloce del mondo ha sorpreso ancora una volta rinnovando il suo contratto con la scuderia Yamaha Gauloises, accettando quindi di guidare la M1 anche nel campionato MotoGP 2006.
Contratto annuale
Il neolaureato Valentino Rossi ha messo la firma sul contratto che lo legherà alla casa del diapason per il prossimo campionato, smentendo le voci che lo davano prossimo all’addio in direzione Ducati o Ferrari.
Forse il romanticismo dell’accoppiata motore-pilota italiano ha fatto perdere di vista la realtà dei fatti, che parla di un pilota che si appresta a vincere il suo secondo titolo in sella alla Yamaha (il quarto nella categoria MotoGP) senza perdere la voglia di divertirsi e divertire.
Il “cannibale” col sorriso da bambino sempre stampato in faccia ammutolisce i critici e gli avversari gara dopo gara, come fece l’anno scorso portando la cenerentola Yamaha sul gradino più alto del podio alla faccia dei vertici HRC.
Neanche l’eterno rivale Biaggi, finalmente giunto a guidare una moto ufficiale e competitiva è stato in grado di fermare la cavalcata del centauro di Tavullia, disturbato dalle mille incomprensioni che attanagliano da due anni a questa parte il blasonato box del colosso Honda. Stesso discorso per Sete Gibernau, che non sembra più il pilota che regalò ai tifosi duelli spettacolari con Rossi nella scorsa stagione.
La Ferrari può aspettare
Anche i tanti tifosi della Rossa di Maranello rimarranno delusi dal rinnovo di Vale in Yamaha, dopo le tante indiscrezioni trapelate nei mesi scorsi. Anche il chiaro apprezzamento di Luca Cordero di Montezemolo per il pilota pesarese ha fatto ben sperare in un suo futuro al volante di una monoposto del Cavallino Rampante.
Purtroppo ci si deve accontentare delle immagini “rubate” nei giorni scorsi sul circuito Ferrari di Fiorano, dove Vale ha percorso svariati giri a bordo della pluridecorata F2004 compiendo un testacoda senza conseguenze e migliorando, a quanto sembra, il suo tempo sul giro di ben 3 decimi. Anche i meccanici che hanno seguito Rossi si sono dichiarati estremamente entusiasti della facilità con cui il pesarese assimila i suggerimenti e le tecniche di guida.
Non ci resta che aspettare l’anno prossimo, per poter sapere se uno dei più grandi campioni di sempre deciderà di seguire le orme di John Surtees, che conquistò il titolo mondiale sia in moto che in Formula 1, o di Giacomo Agostini, l’ultimo italiano a vincere il titolo nella classe regina (a quei tempi la 500) in sella all’italiana MV Agusta.
In ogni caso, il campione più amato e discusso del motociclismo moderno scriverà pagine indimenticabili nella storia dello sport mondiale
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