dalla gazzetta

Capirossi spavaldo con la Ducati che cresce
CAMBIO VOLANTE Loris Capirossi, 33 anni, durante la simulazione di

cambio moto. A Motegi l'imolese e la Ducati puntano al successo
(Milagro)
Il risveglio tardivo della moto bolognese e le prospettive 2006
Loris categorico: «Qui o altrove, sceglierò io chi dovrà essere il mio prossimo compagno di squadra»
BRNO Il secondo posto di Loris Capirossi nel GP della Repubblica Ceca fa tornare di gran moda la Ducati e la Desmosedici. Nel 2003, al debutto nella MotoGP, era stata una rivelazione. Nel 2004 aveva sorpreso in negativo. La rossa del 2005 sta invece crescendo gara per gara e, a detta degli osservatori più attenti, è una «signora moto». L'incognita, semmai, sta nelle gomme. Ma la Bridgestone si è messa a lavorare duramente e sta facendo quel passo avanti necessario per non restare staccata dalla Michelin.
Intanto la squadra di Borgo Panigale non si culla sugli allori e guarda avanti, alla trasferta del prossimo 18 settembre a Motegi dove, nel 2004, trionfò Makoto Tamada con le gomme giapponesi. Nei test di ieri a Brno sono state provate parecchie cose. Anche una simulazione di cambio moto in caso di gara improvvisamente bagnata: 26"4 tra entrata ai box (11"9), sostituzione moto (3"7) e uscita (10"8): «Ma - rivela Capirossi - abbiamo lavorato anche sull'elettronica per il freno motore e abbiamo provato frizioni diverse, soprattutto per la partenza. Quella di domenica strappava e così ho perso posizioni al via. Il lavoro sul freno motore è invece finalizzato a limitare i consumi. E poi io e Checa (incappato in una innocua scivolata) abbiamo chiesto un serbatoio più stretto e comodo. Ora ce n'è uno leggermente più piccolo, lo ha provato Carlos».
Loris sorride. La Desmosedici sembra finalmente ben supportata dalle gomme: «Questa Ducati non è affatto male. Come valore assoluto si avvicina a quella del 2003. La moto del 2005 va più piano, è vero, ma dipende dal regolamento dei serbatoi più piccoli e dal fatto di poter imbarcare meno benzina (22 litri invece dei 24 del 2004). La cosa più importante è che noi non abbiamo mai avuto problemi di consumo. Comunque, se parliamo di velocità pura, la miglior moto che ho mai guidato è la Ducati dei test Irta 2004: quando incontravo le Honda, le superavo di botto. Sembrava quasi che girassero in senso opposto».
La Ducati è tornata di gran moda: «E' vero - concorda Loris -. Come moto è vicina a Honda e Yamaha». E i piloti bussano alla porta di Borgo Panigale: «Gibernau? Io in questo momento sono libero. Sceglierò io chi sarà il mio compagno in questa squadra. O in un'altra...».
g. spe.