La pagellina della stagione: MotoGP
(09 novembre 2005)
Edoardo Licciardello
motocorse
10 a Rossi. Chiudere il mondiale con tanto anticipo (e c’è mancato poco che il discorso titolo venisse archiviato già a Motegi) richiede tante qualità da parte di un pilota. Rossi ce le ha tutte. Se e quanto passerà alle quattro ruote ne sentiremo la mancanza.
8 a Melandri. Qualcuno dirà che si meriterebbe di più, ma francamente la sua stagione ha diverse macchie nella fase centrale, con un weekend disastroso a Laguna Seca. Gli manca ancora qualcosina per essere un campione, ma sia oggi che in proiezione l’avversario più credibile per Rossi è lui.
7 a Hayden. La tanto agognata vittoria è arrivata, ma francamente dopo tre anni su una Honda ufficiale ci sembra poco più del minimo sindacale. Se non altro, però, ha messo in mostra una grande regolarità sulla quale costruire.
6,5 a Edwards. Brillante in avvio di stagione, ma sempre più opaco con il passare delle gare. Difficilissimo determinare il suo reale valore – forse la moto non sarà facilissima da mettere a punto, ma ci sembra difficile dargli di più.
4 a Biaggi. Sale sulla moto tanto agognata, con la quale avrebbe dovuto spaccare le montagne e disputa la sua peggior stagione da tanti anni a questa parte, riuscendo a intaccare irreparabilmente il suo rapporto con la casa madre. Non sarà tutta colpa sua, ma non ha fatto nulla per salvare la situazione.
8 a Capirossi. Quando la moto e soprattutto le gomme lo hanno assecondato, Loris ha fatto gare strepitose, nelle sue sconfitte sono state abbastanza evidenti cause tecniche.
4 a Gibernau. Da pretendente al titolo mondiale e rivale d’elezione di Rossi a barzelletta della stagione – due sconfitte per cause tecniche contro errori a ripetizione, spesso di una banalità sconcertante. Bocciatissimo.
5 a Barros. “Onesto professionista” è la miglior definizione per il brasiliano. Ma dopo la vittoria nel diluvio dell’Estoril, francamente, ci aspettavamo di più.
6 a Checa. Il confronto con il compagno di squadra è quantomeno impietoso, ma viste premesse ed aspettative non era lecito aspettarsi nulla di più. A conti fatti, il suo dovere si può dire che l’ha fatto.
7 a Nakano. La moto l’ha tradito diverse volte, ma lui niente: zitto, testa nel cupolino e gas ribaltato. Ci dispiacerebbe per la Kawasaki, ma sarebbe bellissimo vederlo su una moto più competitiva…
5 a Tamada. Il passaggio dalle Bridgestone alle Michelin ha avuto effetti devastanti sul giapponese. Da protagonista a comprimario in una pausa invernale.
6,5 a Elias. In regolare crescita nonostante un infortunio pesante ad inizio stagione. Forse non sarà mai un campione, ma ha ottime potenzialità.
3 a Roberts. La posizione in classifica si salva per il fortunoso secondo posto a Donington, ma lui ormai è poco più dell’ombra di quel pilota che ha vinto il titolo nel 2000.
5 a Hopkins. Ha fatto qualche bella gara, ma da lui francamente ci aspettavamo qualcosa di più che belle prestazioni in prova. Certo, la moto non ha affatto aiutato…
4 a Bayliss. Ha saltato un sacco di gare per infortunio, ma francamente non se ne è accorto nessuno tranne i suoi tifosi. Annata da dimenticare.
0 a Xaus. L’anno scorso cadeva ma andava forte, quest’anno è caduto con cadenza quasi giornaliera senza nemmeno far vedere niente di eccezionale. Meglio tornare in Superbike.
S.V. Rolfo, Battaini, Ellison, Byrne. Le condizioni tecniche in cui hanno corso non permettono di valutarli – ci sentiamo comunque di dare a tutti loro un 10 per coraggio, carattere e determinazione.
NOTA: I voti vengono dati solamente ai piloti che hanno disputato la stagione come titolari. La pagellina per le case costruttrici verrà stilata in un secondo tempo.
|