Macio-Vale, prove per il titolo
sportitalia

I test appena conclusisi a Sepang hanno dimostrato che nel 2006 saranno ancora loro due i piloti favoriti al titolo iridato della MotoGP. A dar noia a Melandri e Rossi potrebbero essere Nicky Hayden e il debuttante Dani Pedrosa. Non è da sottovalutare neppure la Ducati apparsa in gran forma a Jerez.

Dopo la sessione di test sul circuito malese di Sepang, è finalmente calato il sipario sulla stagione 2005: dal 1° dicembre infatti scatterà il divieto di provare fino al 20 gennaio, quando tutti i team torneranno nuovamente in pista per continuare lo sviluppo delle moto in preparazione del prossimo campionato del mondo.

Scorrendo i tempi registrati nei tre giorni, un solo verdetto: Valentino Rossi sarà anche nel 2006 il principale pilota da battere. Il campione del mondo in carica della MotoGP è stato infatti il più veloce in assoluto con il tempo di 2'02"61.

"Sono molto felice di questi test perché, in generale, sono stati positivi" ha spiegato il centauro di Tavullia che si è concentrato sullo sviluppo del nuovo prototipo Yamaha "Siamo migliorati bene con la vecchia moto, abbiamo debuttato bene con quella nuova ed abbiamo raccolto dei dati importanti. Ora la Yamaha ha un buon feedback in merito al nuovo prototipo e potranno lavorare su questa base durante l'inverno, prima del nostro ritorno qui a gennaio per proseguire lo sviluppo."

Il Dottore però non avrà vita facile. La folta schiera di piloti che la Honda schiererà in griglia ha già dichiarato battaglia. Oltre a Marco Melandri, anche Toni Elias e Nicky Hayden hanno confermato il loro ruolo di primo piano, per non dimenticare Dani Pedrosa al suo debutto nella classe regina delle due ruote. Lo spagnolo si è adattato in fretta alla nuova cilindrata, riuscendo a stabilire il miglior tempo sul giro nella terza giornata, il quarto assoluto nel corso della tre giorni di Sepang.

Mai dare però nulla per scontato. La Kawasaki potrebbe riservare qualche sorpresa, come ci invita a pensare la prestazione di Shinja Nakano, rimandato a gennaio Chris Vermeulen che ha da poco abbandonato la Superbike e scelto la Suzuki per la sua nuova avventura.

E non bisogna infine sottovalutare chi è rimasto lontano dai riflettori della Malesia, ovvero Ducati e Max Biaggi. La casa di Borgo Panigale non è stata certo a guardare, ma ha preferito girare sul circuito di Jerez in Spagna: sia Loris Capirossi che Sete Gibernau hanno provato la Desmosedici GP6 e mostrato che la nuova moto promette bene. Per quanto riguarda invece il pilota romano bisognerà attendere la fine dei giochi politici e capire se e dove lo vedremo in azione.

Una prima risposta potrebbe arrivare il prossimo 23 gennaio quando riprenderanno le ostilità in pista, ancora a Sepang, e tutti saranno presenti.

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«La morte non è nel non poter comunicare ma nel non poter più essere compresi» (P.P. Pasolini)

Non è che perchè uno vince 2 gare in motoGP più del sottoscritto possa diventare pretendente al titolo....

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Secondo me, dopo aver letto l'autobiografia di Valentino e quindi il modo in cui affronta le corse insieme al reparto corse Yamaha, nonchè l'ultima intervista di Vale su MS e la prova di Cadalora sulla M1 campione del mondo, penso che per batterlo (se mai ci riusciranno) devono cambiare il metodo di lavoro in pista (e fuori) le altre case cotruttrici.
Penso che sarebbe stato più battibile se fosse rimasto in Honda.
Mi spiego meglio.
Valentino ha una conoscenza tecnica enorme, spropositata rispetto al resto dei piloti della MotoGp, la Yamaha si è messa al suo servizio, creando la M1, che oggi è una moto vincente, ma lo è solo con lui.
Lo stesso Cadalora nella prova per MS ha detto che sulla M1 se non hai un'elevata conoscenza di mezzi da corsa vai in crisi per un minimo cambiamento d'assetto. Tesi ribadita da Vale su MS, dicendo appunto che la M1 è complicatissima da mettere appunto, ed è stato questo che ha mandato Colin Edwards in crisi quest'anno.
Diversamente se sai dove e come intervenire, è un'arma micidiale.
Honda (come Ducati...) dovrà prima trovare un pilota che sappia dar gas e capirci tecnicamente (pedrosa e melandri mi sembrano giusti, anche se il primo è un pò troppo acerbo), ma poi dovrà mettersi al servizio del pilota stesso e costruire una moto per farlo vincere seguendo esclusivamente le sue indicazioni.
E' triste sapere che oggi la Ducati non ha Vale "perchè loro hanno un pensiero troppo vicino alla Honda, non vogliano che sia il pilota a dare in primis le indicazioni agli ingegneri, preferendo invece il contrario".
Valentino Rossi, con il passaggio alla Yamaha, ha segnato un cambiamento storico nel metodo di lavoro nelle massime competizioni motociclistiche, e se le altre case non si adegueranno prenderanno sempre, perennemente, paga. Tutti gli anni.
Sempre che il loro "adeguamento" sia sufficiente per batterlo costantemente...
Come stanno le cose oggi gli "altri" potranno vincere qualche gara, poi scompariranno nelle altre.
Valentino sarà invece sempre lì, in ogni gp. E se ci fate caso è stato battuto (quelle poche volte...) in questi anni, nella magggior parte dei casi quando aveva il titolo già in tasca.

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Saluti, Alexcondor

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... ciao Sic ...

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"Omnis homines qui sese student praestare ceteris animalibus, summa ope niti decet ne vitam silentio transeant veluti pecora,"
Sallustius, Bellum Catilinae, liber I

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Lo Zio Tazio

"Io vi daró tutto ... basta che non domandiate nulla!"

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alexcondor

L'analisi di alex merita sicuramente un plauso e sicuramente anche se non condivisibile (almeno per me) al 100% induce alla riflessione, dando un diversivo in tempi di magra al forum (anche se c'è sempre la telenovela Biaggi ).

La grandezza di Vale in Yamaha è stata proprio quella di dimostrare che lui è stato in grado di battere l'ammiraglia Honda, ma qui stiamo parlando forse del miglior pilota di tutti i tempi. Oggettivamente non so se Doohan sarebbe stato in grado di ottenere gli stessi risultati di Rossi con la stessa velocità, soprattutto nell'era MotoGP in cui la variabile tecnologica assume una importanza rilevante.

Io ritengo che la politica di una moto per tutti sia quella più giusta rispetto a quella di una moto per un solo pilota; è ovvio che se poi hai Rossi come avversario non raggiungerai mai il primo posto, a prescindere.

Un merito bisogna dare alla Honda: ha sempre realizzato moto tale da valorizzare i piloti che hanno talento come dimostrano i casi di Biaggi (1998), Melandri (2004) e forse ne avremo una conferma il prossimo anno con Pedrosa, Elias, Stoner e forse con lo stesso Checa.

Yamaha invece è una moto che distrugge i pilota.