Rossi-Ferrari, non si può sbagliare - di Vittorio Alfieri
Posted on Wednesday 14 December @ 19:37:21
Talento e carisma rendono indubbiamente Valentino Rossi uno dei personaggi più popolari dello sport mondiale. Qualsiasi manifestazione a cui il prenda parte il centauro di Tavullia assume un carattere speciale, a dimostrazione dell’interesse e dell’affetto che orde di tifosi nutrono per il proprio idolo.
Senza considerare poi che, col passare del tempo, anche i più restii ad ammettere la sua superiorità, e soprattutto quelli che gli rimproveravano il peccato di orgoglio dimostrato nel passaggio dalla Honda alla Yamaha, hanno deciso di inchinarsi di fronte a gare spettacolari, rimonte entusiasmanti, scie di successi senza precedenti.
Al di là della pura prestazione agonistica, inoltre, Rossi piace agli sponsor e sa parlare alla stampa. Insomma, è metaforicamente la star che ogni regista ingaggerebbe per il proprio film, l’ingrediente particolare che ogni chef aggiungerebbe ai propri piatti, l’ospite d’onore di prestigio per una serata di gala.
Ed allora, ecco che anche la Formula Uno comincia a farci un pensierino: il primo sognatore è proprio Bernie Ecclestone che nel 2003 lancia il suo segnale, dichiarando apertamente di desiderare nel paddock una personalità come quella di Rossi. Poi anche John Surtees, finora l’unico a vincere sia su due che su quattro ruote, invia le sue incitazioni. Ed infine arriva il Presidente Montezemolo che con il test offerto a Valentino nell’aprile del 2004 avvia un serio progetto, frutto di un’idea piuttosto complessa.
Le prime prove effettuate a Fiorano si chiudono come un semplice gioco, ma Rossi, un anno dopo, ritorna sulla pista della Scuderia e, a questo punto, la faccenda sembra più seria. Si formulano le prime ipotesi, si azzarda qualche commento, poi filtrano le indiscrezioni: concedere a Valentino un intero programma di test della durata di un anno, per prepararlo alla Formula Uno. Un disegno né banale né economico, ma che fornisce una prospettiva allettante. Insomma, sarebbe una trovata colossale: Michael Schumacher affiancato da Valentino Rossi, due stelle dello sport motoristico sulla vettura più ambita ed affascinante, la Rossa di Maranello. Forse la Ferrari è solo alla ricerca di una soluzione di marketing?
Mettiamola in questi termini: correre in Formula Uno non vuol dire soltanto essere sufficientemente veloci, ma significa capire e leggere la telemetria, valutare il rendimento delle gomme, proporre soluzioni per l’assetto, tutte azioni che Rossi, indubbiamente, già effettua impeccabilmente in MotoGP, ma che per una monoposto richiedono certamente un’esperienza ed una preparazione diversa.
Quando Fisichella palesa i suoi dubbi sul salto di Valentino nella massima serie automobilistica, non parla per invidia, ma semplicemente per cognizione di causa. Quanti piloti, anche blasonati, provenienti da diverse categorie o dalle formule americane, avvezzi già alle quattro ruote, sono stati rapidissimi immediatamente al loro primo test in Formula Uno, senza essere stati poi capaci di migliorarsi. In fin dei conti la manovra che si sta programmando a Maranello può rivelarsi un successo assoluto o una sberla smisurata, ma non sono previste vie di mezzo. Sia la Ferrari che Valentino ne sono consapevoli.
Vittorio Alfieri per Cascorosso.com