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Nonna Papera
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L’arrivo di Cecchinello in MotoGp con Casey Stoner rappresenta l’inizio di una nuovo corso, quello dell’arrivo di squadre debuttanti e della crescita di moto finora in difficoltà, ma anche di maggiore incertezza in vista del cambio di cilindrata
di Marco Masetti


La vera notizia bomba di fine 2005 è passata non dico sotto silenzio, ma in sordina. Naturale che sia andata così, visto che non si parla di fidanzate di Rossi in dolce attesa o di Biaggi astronauta, ma l'arrivo di Cecchinello in MotoGp è davvero il segnale che il mondo sta cambiando e non poco. Lucio, ex pilota e iperprofessionale team manager (per me anche troppo, visto lo zelo quasi furioso con il quale affronta il suo lavoro) ha in testa un pallino, Casey Stoner, e su questo pilota veloce ha costruito il suo futuro di manager. Lo ha fatto debuttare in 250, lo ha fatto correre in 125, e poi di nuovo in 250, dove in questa stagione è stato il rivale più credibile di Pedrosa. Casey gli ha fatto spendere milioni in carene, ma alla fine si è guadagnato la stima di parecchia gente: di Jeremy Burgess, che volentieri lo avrebbe visto alla Yamaha nel ruolo di erede, da allevare, di Rossi. Ma anche di Sito Pons che lo ha contrattualizzato per un mese e lo ha fatto salire sulla Honda per due test nei quali Casey ha dato prova di essere una notevole manetta. Però Pons non aveva (e forse non ha) un futuro e dopo capirete perché e Cecchinello dalla sua ha una volontà di ferro. Morale, il manager italiano, a prezzo di molti rischi e sbattimenti, dopo aver bussato alla porta della Yamaha per avere una M1, ha trovato una RC211 per il "suo" pilota. Con Stoner (oltre che con Pedrosa, Melandri e Hayden), Honda si è assicurata il futuro.
Alla Yamaha restano invece un grande presente (Rossi) e un futuro che per ora piange miseria - con Edwards- ed Ellison parcheggiato da Poncharal.
Sotto il profilo del mercato piloti, il colosso dell’ala dorata ha insegnato a tutti, anche ai connazionali, come si lavora. Il caso Pons, invece, apre un’inquietante finestra sul futuro. Da qui a dodici mesi si chiuderà l'era dei team che erano sotto contratto con IRTA e Dorna. Pons, Poncharal, Roberts, D'Antin, la WCM, nella migliore delle ipotesi, concludono zoppicando i loro cinque anni di contratto. Si aspettavano di guadagnare cifre folli magari vendendo le loro piazze di partenza alle Case che dovevano entrare in Moto Gp e, invece ciccia. Nessuno è arrivato a rilevare i loro posti e adesso sono sul punto di chiudere o quasi. L'unico che vivacchia è D'Antin, obbediente al ruolo imposto da Dorna e schiera due Ducati con Hofmann e Cardoso, mentre Poncharal si accinge a partire per un'annata con Ellison e una M1 gommata Dunlop.
Da lontano si sta muovendo Aspar Martinez che dopo aver ingaggiato una legione di piloti tra 125 e 250 è pronto al grande salto che è già stato programmato per il 2007. E con loro Luca Montiron che con la Honda Konika Minolta e Tamada un posto al sole ce l'ha già. Insomma, a fine 2006 aspettatevi una grande rivoluzione e non solo perché Rossi non ci sarà più.
Nuove squadre, qualche moto "non Honda" in più grazie all'accordo con Suzuki e Kawasaki per fornire due moto satellite e anche nuovi team manager. Come Cecchinello, recordman di tensione e notti insonni, uno che ha fatto un grande salto per continuare con il suo pilota anche in serie A. E la fine delle rendite di posizione. Ipotizzo contratti con le squadre più brevi dei precedenti cinque anni, quindi maggiore incertezza. Ma questo è normale nella stagione in cui le 990 vanno in pensione per lasciare posto alle 800. Un regolamento tecnico che avrebbe bisogno di un altro step evolutivo: la monogomma. Oggi come oggi, senza coperture al top, nessuno può pensare di far bella figura. Un esempio? La Ducati, disastrosa fino a metà stagione e poi vincente e sul podio. Era un bidone prima e un razzo poi? No era la stessa, ma le gomme fanno troppo la differenza. Ecco perché una formula monogomma sarebbe la svolta per la Moto Gp, quella che consentirebbe di capire se i progressi anno dopo anno sono frutto del lavoro dei progettisti, dei piloti o dei gommisti. Beh, mi fermo qui, ma avete già capito che il 2006 sarà interessantissimo e tutto da seguire.




(28.12.05)


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