L’investitore britannico CVC Capital Parners ha assunto il controllo del Campionato del Mondo di Formula 1 dopo averne acquistati i diritti da Bernie Ecclestone. La vendita pone la MotoGP e la F1 sotto la stessa proprietà e apre le porte a possibili sinergie
di Alan Cathcart
Dal 25 novembre 2005, il campionato del mondo di Formula 1 ha un nuovo padrone, e questo potrebbe avere effetti anche sul mondo delle moto. Il 75enne Bernie Ecclestone ha infatti venduto, per la modica cifra di 1 miliardo di dollari, il 72% della società che gestisce il campionato del mondo F1 alla CVC Capital Partners dopo 30 anni di leadership.
Ad ogni modo, la CVC subentra in un momento di difficoltà per la massima espressione delle 4 ruote. L’interesse degli sponsor e i dati di ascolto TV sono infatti in forte calo in Europa, mentre la Ferrari sembra osteggiare l’introduzione di nuove norme per ridurre i costi in favore dei team meno ricchi.
Ma cosa c’entra tutto questo con la MotoGP? Semplice: l’acquisizione da parte del campionato del mondo F1 da parte della CVC significa che il gruppo britannico è adesso il leader assoluto per quanto riguarda gli sport motoristici, detenendo i diritti del Motomondiale già dal 1998. Pertanto, le più importanti serie delle due e delle quattro ruote sono adesso riunite sotto lo stesso tetto. Come molti sanno, il campionato del mondo MotoGP è organizzato e gestito dalla Dorna di Madrid, compagnia che risulta appunto di proprietà della CVC di Londra dal Giugno del 1998.
La CVC (acronimo di Citicorp Venture Capital) è stata fondata nel 1981 come ramo europeo del colosso statunitense US Citicorp bank, ma a partire dal 1993 è diventata una realtà autonoma presieduta da Michael Smith. La società ha recentemente chiuso un fondo di investimento pari a 7,2 miliardi di dollari e si sta guardando intorno per trovare un posto dove investire questi soldi. L’obiettivo è infatti quello di entrare a far parte di una realtà leader del proprio mercato, che abbia un ritorno sicuro e costante degli investimenti e il campionato del mondo MotoGP e quello di Formula1 sembrano rispondere a questi requisiti.
Citicorp Venture Capital ora detiene anche i diritti della F1 oltre a quelli del motomondiale
Si dice che dietro l’acquisizione della Formula 1 da parte della CVC ci sia l’americano Hardy McLain, uno dei fondatori della compagnia, il quale aveva precedentemente lavorato nella Citibank di New York per poi trasferirsi a Londra 20 anni fa. Ed è stato sempre lui ad avere un ruolo importante nell’acquisizione di Dorna.
In realtà, però, CVC e Dorna si trovano adesso nello stesso rapporto che sussisteva tra la Texas Pacific Group e la Ducati: le società come CVC e TPG cercano di trarre profitto nel rivitalizzare aziende in crisi finanziaria, ma che al tempo stesso detengono grandi potenzialità a livello di prodotti e immagine. Questa potrebbe essere infatti la strategia della compagnia britannica nei confronti di MotoGP e F1, a meno che nel frattempo non si facciano avanti nuovi eventuali acquirenti.
Ecco dunque che nasce la domanda: potrebbero Dorna e SLEC (la società che organizza e gestisce la F1) essere protagoniste di una sorta di futuro gemellaggio? Sembra infatti molto probabile che la CVC cercherà di massimizzare i propri investimenti sui diritti televisivi adottando una politica del tutto-o-niente, attraverso un pacchetto che comprenderà sia la copertura della Formula 1 che quella della MotoGP.
Uno dei possibili effetti di questa strategia sarebbe senza dubbio la totale assenza di sovrapposizione tra i calendari dei due campionati, cosa che in passato ha viceversa creato più di un grattacapo a Ezpeleta & Co.
La formula del campionato SBK, che si disputa su due manche, sarà avvantaggiata nella programmazione televisiva nel caso in cui le date del calendario si sovrappongano a quelle dei Gp di F1
Tutto ciò finirà altresì con l’avvantaggiare il campionato del mondo Superbike che, prevedendo due manche per appuntamento, può tranquillamente disputarsi nelle stesse date del campionato di Formula 1 senza problemi di audience televisivo semplicemente programmando una manche antecedente e una immediatamente successiva alla gara di auto. Chiaramente, sempre che la CVC non imponga alle reti che acquistano i diritti della Formula 1 di non dare spazio alla SBK… Non ci sarebbe da stupirsi di una cosa del genere, del resto compagnie di questo tipo non hanno nessun tipo di coinvolgimento sentimentale con lo sport, mentre ne apprezzano il valore e il potenziale di crescita, come è successo con Dorna durante il passaggio dalla 500 alla MotoGP nel 2002 e come CVC spera che accada con la Formula 1.
Certo, nel primo caso la società britannica ha avuto l’enorme fortuna di trovarsi un personaggio incredibilmente popolare come Valentino Rossi nel pieno della sua ascesa, pertanto è facilmente immaginabile che i manager della CVC faranno di tutto per favorire il passaggio del fenomeno di Tavullia alle 4 ruote già a partire dal 2007, magari al volante di una Ferrari…
(16.01.06) Motonline
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