L'ANALISI
Valentino, caccia ad Agostini
La Ferrari può attendere
di CORRADO ZUNINO
ROMA - Dice che al record di Agostini - 68 vittorie nella massima categoria, ora che ha eguagliato quello di Mike Doohan, 54 - adesso ci tiene.
Dice, Valentino Rossi, che entro giugno sapremo se andrà in Ferrari. Lo annuncerà lui stesso. Non dice, Valentino Rossi, che se si mettono insieme le sue aspettative al motomondiale - record da infrangere e soprattutto l'ottavo titolo in carriera da prendere, sarebbe il sesto consecutivo nella 500- MotoGp - e una serie di indizi, dichiarazioni, distrazioni e raffreddamenti (da entrambe le parti), si deduce il finale aritmetico di un tormentone lungo due stagioni: Valentino Rossi in Formula Uno non ci andrà, nel 2007 né più avanti.
"La cosa si sta un po' afflosciando", ammette il leader in moto. E poi regala, secondo copione mai disinteressato, una serie di cattiverie sull'automobilismo che sarebbe davvero sciocca in bocca a un ragazzo che vuole entrare in quel mondo: "Sono tornato a guardarlo un po', ma mi annoia.
Diciamo che per me la Formula Uno è come il calcetto, un passatempo".
La verità è che entro la fine di questo mese Valentino Rossi deve comunicare ai suoi sponsor principali (che gli garantiscono tra i 15 e i 20 milioni di euro l'anno) che cosa farà della sua vita. Ed è molto probabile comunicherà di aver sposato il motociclismo.
"Per me non è un grande rischio il salto in Formula Uno, sarei un esordiente", dice, "il rischio però lo corre la Ferrari, visto che sono un esordiente". No, non andrà in Formula Uno, perché alla fine la paura della brutta figura è più forte della tensione per il gesto titanico. "Oggi in auto Rossi prende tre secondi da Alonso, mi pare difficile possa entrare tra i top five", dice Flavio Briatore, che parla così perché l'affare Rossi l'avrebbe voluto fare lui in Renault, ma anche perché conosce i tempi sul giro che la Ferrari non rivela. Rossi non andrà in Formula Uno perché ha scoperto che lo attenderà un ambiente ostile che lui non può dominare come fa nel motomondiale, dove è nato, dove il padre lo ha introdotto, dove ha avuto, sempre, le migliori moto, i migliori servizi, le protezioni degli organizzatori. Valentino Rossi non andrà in Formula Uno perché le sue potenzialità - vere, riscontrate nei diversi test realizzati - andrebbero affinate con un lavoro durissimo: dodici, forse diciotto mesi di test senza più toccare la moto. Non se la sente: è tendenzialmente pigro "e poi rendo al massimo solo quando mi diverto". Valentino non andrà in Formula Uno perché in quel mondo di professionalità esasperata sarebbe difficile potersi portare gli amici Ucci, l'ampia e rumorosa corte che oggi lo circonda.
E poi nel motomondiale ci sono due nuove sfida in vista: quest'anno lo insediano ragazzini più giovani di lui e terribilmente veloci, così convinti. Per il prossimo anno - quello del presunto passaggio in Formula Uno, il 2007 - gli organizzatori si sono inventati una nuova categoria, la 800 centimetri cubici al posto della mille, per limitare potenza e costi di questi mezzi oggi fuori controllo. C'è la possibilità di vincere il mondiale nella quinta cilindrata (fin qui, Rossi lo ha fatto in 125, 250, 500 e MotoGp). No, Valentino Rossi non andrà in Formula Uno. "Avrò molto tempo a disposizione per tentare di battere il record di Agostini".
(8 aprile 2006)
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