IL ROMAGNOLO: «A BRNO MI HANNO FATTO CAPIRE CHE PER ME IL DISCORSO ERA CHIUSO»
Melandri fuori gioco, crisi con l’Honda
NOSTRO INVIATO
SEPANG. Marco Melandri non c’è. Para­frasando lo slogan di Guido Meda si riesce a sintetizzare la situazione di Macio, che pare aver perso il bandolo della matassa. Il 9° posto di Sepang rispecchia un weekend da dimenticare in cui non è mai riuscito a individuare la strada della messa a punto della sua Honda del team Gresini. E a questo punto, con una squadra ancora da definire per il prossimo anno (lo sponsor Fortuna non ci sarà più), diventa più che opportuno trovare in fretta la capacità di invertire la tendenza.
Dopo la gara malese Melandri era a dir poco avvilito. Anche perché Fausto Gresini ha fatto di tutto per assecondare le sue vo­lontà: a partire dall’incrocio dei capotecni­ci dopo Donington con lo spostamento di Fabrizio Cecchini migrato verso Elias e il viaggio inverso compiuto da Antonio Ji­menez
per assistere il pilota romagnolo. «Purtroppo per me - spiega Melandri -, la stagione è partita male subito dai test in­vernali, quando ho provato la moto 2006 che non mi è piaciuta. La mia stagione di fatto è iniziata col Qatar. Però è tutto l’an­no che incontro problematiche di diverso ti­po e ho potuto giocarmi le carte vincenti so­lo in tre Gran Premi. Così non va bene, per­ché la mia mentalità è quella di battermi per il podio e non per il nono o decimo po­sto. Ora al 2007 non voglio pensare e quin­di non mi va nemmeno di prendere in con­siderazione eventuali alternative. L’unica cosa che mi interessa è riuscire a risolvere i problemi che ci stanno penalizzando. An­che a Sepang l’handicap maggiore è stato il feeling con l’anteriore. La forcella nuova della Showa non ha risposto come ci aspet­tavamo. Ora dovremo trovare il modo di po­terla far rendere al meglio. Si è trattato di un fine settimana da cancellare. Un esem­pio? Nel warm up sono uscito e mi sono su­bito reso conto che era inserita la mappa­tura da bagnato. Una volta rientrato ho poi provato le due moto che in teoria erano identiche ma in realtà, per farle funziona­re alla stessa maniera, bisognava settarle in maniera differente. Un vero mistero». Melandri non lo dice, ma ha il sospetto che la Honda gli abbia dato un telaio legger­mente modificato senza avvertire la squa­dra. Il morale ce l’ha sotto i tacchi. «Adesso posso dire che per me il Mondiale è finito. Le ultime speranze di poter dire la mia se ne sono andate. Ma la verità è un’altra: ave­vo capito a Brno, con i test, che per il sotto­scritto il discorso era chiuso. Quando ho vi­sto che non mi hanno fatto provare niente di nuovo mi sono reso conto che le speran­ze si erano esaurite».

qui dice che non vede l'ora di scendere in pista

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il dolore è il preludio al cambiamento
la potenza è nulla senza controllo
Fucilali tutti e lascia che li giudichi Dio

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«La morte non è nel non poter comunicare ma nel non poter più essere compresi» (P.P. Pasolini)

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Lo Zio Tazio

"Io vi daró tutto ... basta che non domandiate nulla!"

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METEOROLOGO E CONSULENTE CINOFILO

dopo aver studiato la moviola, la Homda ha deciso che Melandri non era in fuori gioco
e visto che piove sempre sul bagnato ha deciso di aiutare Marco in questa occasione

tuttapposto