Alla vigilia del GP del Portogallo, penultima gara, parla Rossi senior
«Vale? Tranquilli, sorride»
Papà Graziano: «E’ allegro come sempre, ho scommesso sulla rimonta, non perderò»
«Ad Hayden non è successo nulla, va avanti col suo ritmo.
In futuro non escludo un matrimonio con la Ducati: i primi di solito si attraggono»
Graziano Rossi, come sta Valentino?
«Bene, anzi benissimo».
Riesce a resistere alla pressione delle ultime due gare con 12 punti da recuperare su Hayden?
«Sì, tranquilli, ci riesce benissimo. Posso assicurare che è il solito Valentino: rilassato, allegro e felice».
Possibile che non tradisca nemmeno un po’ di preoccupazione?
«Davvero, lo giuro. L’ultima volta che l’ho visto preoccupato per una questione di moto risale a quando correva in 125, o forse il primo anno in 250. Di anni ne sono passati, direi...».
Ma Valentino riesce a essere così sereno perché sa di poter vincere il Mondiale?
«No, questo proprio non lo si può dire. Io credo che la situazione sia la stessa creatasi dopo Laguna Seca, quando i punti di distacco erano 51 e c’erano però ancora molte gare da disputare. Per me non era il caso di fasciarsi la testa allora così come ora sarebbe stupido pensare di aver fatto il grosso. Bisogna trattenere il respiro ancora un po’: diciamo altri due Gran Premi».
Ma Vale dove trova tanta forza da poter sempre riuscire a dare il massimo?
«A lui piacciono molto le novità, gli creano nuovi stimoli, ciò che lui ama. E’ per questa ragione che credo che a Vale non dispiaccia così tanto di essere in una situazione mai provata prima, quella della rimonta. In cuor suo sono convinto che preferisce questa annata rispetto a quella dell’anno passato dove fu tutto più facile ma meno emozionante ».
Sulla vittoria finale del figlio ha scommesso 15 euro, stupendo anche Vale...
«Sì, quando l’ho fatto, prima di agosto, ero e sono convinto che il Mondiale sarà suo. Lo pensavo dopo Laguna Seca quando era indietro di due Gran Premi rispetto ad Hayden».
Già, Hayden. Ma cosa gli sta succedendo?
«Niente, assolutamente niente. Continua a correre con il suo passo solo che ultimamente lo fanno anche tutti gli altri e così per lui è più dura salire sul podio. Lo criticano in molti ma io dico che è un pilota forte, ha uno standard notevole, regolare».
Dopo aver visto le ultime gare intercontinentali dalla tv andrà all’Estoril?
«Assolutamente sì, e ci sarò pure a Valencia»
Dove se Valentino dovesse davvero rimettersi in testa la corona iridata meriterebbe un premio speciale da papà. Oppure no?
«Giusto, ma non ci ho ancora pensato. Dovesse farcela dovrei fare qualcosa di importante, come tagliarmi la treccia, ma è un fioretto vecchio, targato 2001, quando Vale vinse il primo Mondiale nella classe regina. Ci penso, magari taglio i capelli ad Athos, il mio grande amico».
Come definire questo Mondiale?
«Diciamo che è il massimo, impossibile pensare a qualcosa di migliore. Non si combatteva così, con un equilibrio pazzesco, dai tempi di Lawson, Gardner, Rainey, Schwantz e Doohan».
In attesa di sapere come finirà il 2006, proviamo a dare un’occhiata al 2007. Con il cambio dei motori da 990 a 800 cc dobbiamo aspettarci una rivoluzione dei valori?
«No, non direi proprio. Penso che la Honda continuerà a essere il punto di riferimento, la Ducati l’outsider più accreditato e la Yamaha la più competitiva grazie al gruppo di lavoro mentre le altre giapponesi saranno un gradino sotto. Per quanto riguarda lo stile di guida so che un po’ cambierà, sarà più da 250, ma non sarà certo questa modifica a impensierire campioni del calibro di Valentino, Capirossi e Melandri. Ci vorrà ben altro per metterli in difficoltà».
Quindi Pedrosa non riuscirà ad approfittare della situazione, con moto più leggere
«Non direi proprio. Proseguirà il suo percorso di crescita e maturazione ma non sarà la moto meno pesante a permettergli di fare l’ultimo salto di qualità. Bisognerà vedere se sarà capace di prevalere nell’uno contro uno con i nostri campioni. Io qualche dubbio me lo tengo ancora».
Restiamo sul futuro in chiave Vale. L’incrocio con la Ducati non ci sarà mai?
« Non me la sento di escluderlo. Anzi, sono dell’idea che i primi della classe solitamente si attraggono. E da una parte abbiamo Vale che mi sembra uno che vince molto e dall’altra la Ducati che oltre a essere italiana ha il motore più potente».
Un’ultima domanda con sfondo rosso. Schumi è a un passo dal ritiro. Come ci rimane quando pensa al fatto che l’anno venturo il volante del tedesco sarebbe potuto finire nelle mani di Vale?
«Non ci rimango male. Io ero uno di quelli che vedevano positivamente il passaggio in Ferrari. Ma quando mi disse che avrebbe continuato con le moto non ci rimasi male. E’ così bello vederlo vincere sulle due ruote...».
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