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30/12/2006 10.09.58
(AGM-DS) - Milano, 30 dicembre - Il 2006 e` stato un anno particolare per tanti motivi negli sport motoristici. Da grande appassionato e profondo conoscitore del motomondiale, che segue da una trentina d’anni con la sua Clinica Mobile, il dottor Claudio Costa racconta a Datasport la stagione delle due ruote, con la fine del dominio di Valentino Rossi, detronizzato dopo cinque anni dall’americano Nicky Hayden al termine di un campionato MotoGP entusiasmante e quantomai altalenante.
Dottor Costa, se l’aspettava la caduta del “re” Valentino Rossi?
’Come tutti, anch’io dico di no. E’ stata comunque un’annata stupenda la sua, Valentino ha sempre cercato di risollevarsi laddove ha incontrato la sfortuna. E’ stato incredibile per tutto l’anno, fino all’ultimo e` rimasto li’ a lottare, tranne nell’ultima corsa, in un’annata caratterizzata dalla sfortuna, che ha insegnato quanto quest’ultima abbia lo stesso peso della fortuna’.
Sono piu` i meriti di Hayden o i demeriti Valentino? La sorte ci ha messo del suo...
’Rossi e` arrivato all’ultima gara in testa al Mondiale. Questo gli va riconosciuto. A Valencia poi gli e` successo di tutto: nel momento in cui la moto non andava bene ha cercato di accelerare in curva e ha trovato la caduta. In quel giorno la Honda era nettamente superiore, Valentino ha cercato trovare delle soluzioni in una situazione impossibile. Ci ha provato, del resto nell’arco di tutto l’anno si era abituato ai colpi avversi della sorte, quindi era un po’ preparato alla sfortuna e ha dimostrato di saperla accettare da campione qual e`’.
Quando secondo lei la svolta della stagione?
’Rossi ha fatto una cosa grande rimontando tantissimi punti da Laguna Seca in poi. Nell’ultima gara infine ha ritrovato tutta la sfortuna che lo aveva perseguitato. Forse gli dei erano invidiosi’.
Guardiamo avanti, al 2007. Chi lottera` per il primo titolo nell’era delle MotoGP da 800cc?
’Penso che nel 2007 sara` proprio Valentino a poterci sorprendere con un’altra stagione incredibile. Per me, se e` umanamente possibile, crescera` ancora. Assieme a lui ci sara` Daniel Pedrosa. Direi che lo scontro principale sara` tra Rossi e il giovane spagnolo. Gli altri? Subito dopo la prima coppia ci sono Capirossi e Melandri: questo sara` il poker di piloti che si giocheranno il Mondiale. Le moto possono cambiare, ma conta il talento, e` la classe a far sognare chi guarda. Sara` sempre cosi`, anche se questi piloti corressero in bicicletta’.
Tra i giovani piloti italiani il dottor Costa vede qualche erede dei “grandi”?
’C’e’ sicuramente Andrea Dovizioso, un pilota da guardare con grande attenzione. Poi il sammarinese De Angelis, un tipo molto generoso. E c’e` Pasini, altro gran pilota.
Nella classe regina manca solo l’Aprilia, dominatrice in 125 e 250cc...
’Certo, se tornasse in MotoGP sarebbe bellissimo. Come se tornasse la MV Agusta...’
Il 2006 e’ stato anche l’anno dell’addio di Michael Schumacher alla Formula Uno. Quanto manchera` il tedesco al Mondiale?
’Di auto non ho grossa esperienza, ma dal mio punto di vista quando un pilota abbandona e` sempre triste, per lui e per chi lo amava. Del resto questa e` la crudelta` del tempo che passa. Ma poi c’e` la generosita` del tempo che arriva, che portera` campioni magari anche piu` grandi di Schumacher’.
Resta Alonso, puo` considerarsi suo degno erede?
’Si`, Alonso puo` esserlo. In questi due anni ha dimostrato di essere uno che sbaglia poco, anzi a me sembra quasi infallibile’.
Infine una parola sulla favola di Alessandro Zanardi, senza gambe da cinque anni per il terribile incidente del Lausitzring. Il 40enne emiliano, grande amico del dottor Costa, e` tornato in un abitacolo di una BMW Sauber da Formula Uno a fine novembre, a Valencia.
’Per me e` stato stupendo che dopo l’incidente di Berlino 2001, quando lui si dimenava nel letto tra la vita e la morte, qualcuno vicino a lui disse che sarebbe tornato a guidare una vettura di Formula Uno. Ero io, il 19 settembre 2001. Il fatto che ci sia tornato davvero mi ha dato grande soddisfazione. Alex e` riuscito a coronare un suo grande sogno’.
Tante emozioni nel 2006 di Claudio Costa, uno che non nasconde mai cio` che prova. Con quali progetti il direttore della Clinica Mobile affronta il 2007?
’Continuo a inseguire questo sogno, di aiutare gli eroi del mondo mitologico del motociclismo’.