[FIRMA]ENRICO BIONDI
INVIATO A M. DI CAMPIGLIO
Ducati, anno quinto dell’era Motomondiale. Passo dopo passo a Borgo Panigale si sono fatti le ossa e adesso sentono di poter concorrere ad armi pari con i giganti giapponesi.Come ogni anno è la cornice delle Dolomiti a ospitare l’anteprima della nuova stagione motoristica che prenderà il via lunedì prossimo in Malesia, dove sono in programma i primi test. Un rinnovamento in casa Ducati sia nella squadra, che vedrà accanto all’inossidabile Loris Capirossi il giovane e promettente australiano Casey Stoner, sia nella moto che, per volere dei nuovi regolamenti, scenderà a 800 cc e dovrà sottostare a restrizioni riguardo pneumatici, benzina e numero di prove.
Capirossi è al 18° anno consecutivo di Motomondiale, un record che però non preoccupa il campione imolese. «Avete visto la scritta sulla tuta? In mezzo alla parola Capirex - dice - ho infilato una “T”: insomma TRex, perché mi sento il dinosauro del Motomondiale, ma “aggressivo” come il Tirannosauro. Uno che ha tanta voglia ancora di vincere e di migliorarsi perché se la stagione passata ho chiuso al terzo posto è anche vero che, senza quel terribile incidente a Barcellona, avrei potuto fare anche di più, magari vincere».
È un sogno spezzato, che ha deciso di rimuovere dalla memoria: «Ci è sfuggito qualcosa di bello ed è per questo che la voglia di vincere mi è rimasta dentro intatta. E visto che in aprile mi nascerà un figlio, sarà bello vincere il titolo per dedicarlo al mio Riccardo». Non si cura di chi gli ricorda che i piloti che diventano padri rischiano di meno e di chi si augura che smetta di correre. «Tutte balle. Guardate Bayliss: di figli ne ha 3 e vola come il vento in Superbike. Quanto a me, ho detto e ripeto che smetterò solo quando non avrò più voglia di correre. Per il momento ho tante di quelle motivazioni che di smettere non se ne parla».
Il TRex ha la fama di cattivo. O, meglio, di «divoratore» di compagni di squadra. Bayliss si è salvato in parte, ma gli spagnoli Carlos Checa e Sete Gibernau al suo fianco hanno fatto una brutta fine. Quanto al giovane Stoner, c’è chi si preoccupa. Capirossi si sorprende: «Io cattivo? Si vede che non mi conoscete bene: vado d’accordo con tutti. Stoner lo seguo da anni: la Ducati ha fatto una buona scelta. Gli farò un po’ da papà, gli spiegherò qualche trucco che non conosce. Poi in pista ognuno sarà libero di fare la propria gara. Ciò che mi auguro è di fare un bel po’ di doppiette, anche perché l’unico ordine di scuderia è quello di portare a casa il miglior risultato possibile».
E che con lui si può andare benissimo d’accordo lo dimostra l’amicizia con Valentino Rossi: «Ci conosciamo da una vita, in pista lottiamo da anni e sappiamo tutto l’uno dell’altro. C’è grande rispetto e una solida amicizia, anche se le nostre strade dopo l’avventura in Aprilia si sono divise».
Un’amicizia, assicura, che non verrebbe scalfita neppure se la Ducati nel 2008 scegliesse Valentino da affiancare a Stoner, per lasciare a casa lui. Capirossi evita il trabocchetto: «Ducati nel 2008 sarà libera di fare le proprie scelte: se deciderà di cambiare Loris con Valentino accetterò la cosa: capisco benissimo che un team deve puntare sempre ad avere il pilota più forte. Il mio obiettivo è vincere tanto, tantissimo. Poi voglio vedere come farà la Ducati a lasciarmi a casa».
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