LA CRISI DI UN MARCHIO
Michelin, una disfatta storica
Dalla figuraccia di Indianapolis con la Formula 1 alla sconfitta politica nei rally per mano della Pirelli, adesso le batoste nella MotoGP. E dire che le corse sono sempre state nel suo Dna
MICHELIN e le corse: un binomio non separabile. Almeno così pareva, sino a poco tempo fa. Ovunque ci fossero competizioni motoristiche - a due o quattro ruote - lì c’era il marchio del Bibendum. La storia della Michelin è sempre stata scandita dalla sfida e dalla competizione. Così avevano voluto i fondatori, i fratelli fratelli Édouard e André Michelin, che avevano dato vita all’azienda del 1889 ( le attività della Michelin erano in realtà iniziate già nel 1830 con la gomma vulcanizzata, poi si concentrò sugli pneumatici per biciclette e quindi su quelli per automobili). Tra il 1934 e il 1976 l’azienda è stata anche proprietaria della casa automobilistica Citroen e nel 1988 ha acquistato la divisione pneumatici della americana BF Goodrich Company e due anni dopo la Uniroyal.
Una lunga storia industriale, dunque. E una lunga storia sportiva. Oggi, invece, la Michelin è fuori dalla competizione al top delle auto ( la Formula 1), fuori dai rally ( da tempo un po’ in ribasso, ma comunque popolari presso ampie fasce di pubblico). Ed è in crisi nelle moto, segnatamente nella MotoGP. Il declino in Formula 1 è iniziato con la figuraccia rimediata in America nel 2005, quando tutte le auto che montavano le sue gomme non parteciparono alla corsa, perché gli pneumatici francesi rivelarono una debolezza congenita tale da mettere in crisi la sicurezza. Fu, sotto ogni aspetto, una cattiva figura che aprì una dura diatriba con la Fia. Al termine del 2006, sia pure con la soddisfazione di aver battuto i rivali della Bridgestone, l’uscita dal mondiale, prima ancora che la federazione indicesse il primo bando per avere un fornitore unico. Ora il monopolio è dei giapponesi che, verosimilmente, saranno gli unici a partecipare al bando per il 2008.
Nei rally l’uscita è stata ancora più drammatica: il bando per diventare fornitore unico è stato vinto dalla Pirelli e la Michelin ( che era presente con BF Goodrich) ha scelto di adire le vie legali, decidendo così di impegnarsi in un altro braccio di ferro con la Fia. Ma l’abritrato le ha dato torto e la causa è stata persa.
Ora diventano ampie le difficoltà montanti nelle moto. Con le critiche, durissime, di Valentino Rossi
( « quando c’è un problema non sanno mai cosa dire » ) e le vittorie della Ducati gommata Bridgestone. Eppure questo sarà il fronte sul quale concentrare le risorse, l’unico rimasto negli sport di vertice, quello sul quale rilanciare la sfida e riappropriarsi del ruolo sportivo d’un tempo.
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