da il corriere della sera
Incredibile impresa del marchigiano: «Vorrei piangere ma non posso» Nuoto: Magnini, 100 metri da leggenda Per la prima volta a un italiano la gara più prestigiosa in piscina ai mondiali: i 100 m stile libero. La Pellegrini fuori da finale 100 stile STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO
DAL NOSTRO INVIATO
MONTREAL - I cento metri. Un italiano vince i 100 metri ai campionati Mondiali di nuoto. Aspettavamo questo da un secolo, siamo passati da un millennio a un altro sperando di vedere una gara come questa, sperando di incontrare un ragazzo italiano come questo. Filippo Magnini di Pesaro, 23 anni, è il re dei 100 metri, senza dubbi, senza discussioni con un tempo storico, 48’’12, la seconda migliore prestazione di sempre dopo il record del mondo dell’olandese Pieter van den Hoogenband (47’’84) stabilito all’Olimpiade di Sydney del 2000. Superpippo batte tutti i favoriti, a cominciare dai sudafricani Roland Schoeman e Ryk Neethling, il duo sudafricano, mette dietro di sé anche Michael Phelps con le sue cuffie e i suoi tentativi falliti di esplorare l’erba del vicino: dopo il fallimento dei 400 sl, il superamericano, il miliardario in costume che ha suscitato scandalo alla gioventù per via del suo costume molto basso in vita, non riesce a uscire dall’anonimato nei 100 stile libero.
Invece è Pippo Magnini che esce prepotente dai primi 50 (23’’14), dove tocca quarto, mentre Schoeman è primo (22’’42). Ma Pippo non si cura di quelli che stanno tra lui e il sudafricano, non guarda Neethling e il croato Draganja, no, va a cercare proprio Schoeman con un ritorno prodigioso, una seconda vasca da favola, leggendaria, leggera e prepotente. Filippo è tutto insieme, è storia che si distilla pura sull’acqua, mentre va a toccare la piastra, con un’esultanza contenuta, com’è sua caratteristica, di questo marchigiano itinerante che è passato da Torino a Roma inseguendo il suo sogno. «Il sogno l’ha fatto mia sorella Laura. Aveva già sognato il risultato degli Europei di Madrid del 2004 quando ho vinto i 100 superando van den Hoogenband. Mi ha chiamato, mi ha detto che aveva fatto un bel sogno anche questa volta, ma che non me l’avrebbe svelato se non dopo la gara».
Filippo Magnini con la medaglia (AP)
L’oro di Filippo ci ripaga della delusione provata con Federica Pellegrini che, il giorno dopo, è ancora insoddisfatta della sconfitta nei 200 stile libero. «Mi conoscete, non riesco a fingere: avrei accettato l’argento ma col tempo che volevo. Questa medaglia non mi piace. Comunque andrò avanti con cattiveria». Andrà in giro per il mondo a conoscere gli avversari, aspetto questo che forse ha sottovalutato, imparando così a non nuotare per fare «il tempo», ma per superare chi le sta accanto.
Nel 2006 farà anche i 400, logica evoluzione del suo nuoto. La cattiveria, per ora, non le basta per superare l’ostacolo delle semifinali dei 100 stile libero. Ma in questa sera canadese, finalmente tornata climaticamente accettabile, è Filippo a scatenare la gioia del club Italia, di dirigenti e allenatori che, con questo storico successo, escono dal tunnel di un Mondiale finora scarsamente illuminato. Solo questi 100 metri in vasca di Filippo valgono il viaggio. «Non me ne rendo conto ancora bene, mi viene da piangere, ma non posso farlo perché ci sono tutti i miei amici che mi stanno a vedere». Filippo sorride, trattiene le lacrime, non piange, qui c’è un oro che danza davanti agli occhi di tutti gli italiani, qui c’è una grande prestazione da salutare. Il nuoto azzurro è vivo, finalmente, lo testimonia anche Caterina Giacchetti, napoletana verace che sfiora il podio (quarta) nei 200 farfalla. Era il suo esordio Mondiale, come quello di Loris Facci, in finale nei 200 rana col settimo tempo. È l’Italia che piace è l’Italia del nuoto di Fukuoka, di Sydney, che lascia il segno, che lascia indietro gli altri. Filippo, dopo aver minacciato le lacrime, ora se la ride. «Oggi ne ho fatti morire tanti». Sì, di orgoglio e di gioia, che, poi, è la morte migliore.
Roberto Perrone
alcune foto
e qui (peccato
) con un preservativo
Rossi, a Donington , ha fatto vedere a tutto il mondo che noi con l'acqua ci sappiamo fare (scusa Adriana
)
Magnini lo ha confermato
sono molto contento per Magnini
[/img]