Figurarsi che alcuni anni fa in ITALIA volevano far passare una legge per impedire a chiunque non fosse iscritto all'albo dei giornalisti di pubblicare un sito web, un forum, una mailing list, ecc. con notizie sulla "quotidianita'", un sito cioe' non statico (io mi faccio il sito con la favola di pollicino, quella e' e quella rimarra' fino alla morte).
Prima ancora far sottostare i siti web alla stessa regolamentazione della carta stampata.
Ormai il giornalismo di studio aperto ha fatto tendenza. Basta notizie serie, basta notizie importanti. Intervistiamo attori, oppure facciamo vedere per 8 minuti la madre di un disgraziato a cui e' successo qualcosa piangere mancandole cosi' del rispetto e del tatto che qualunque essere umano avrebbe.
Non so se potro' fare nomi, ma un paio di anni fa ho seguito una gara di TRIATHLON direttamente dalla sala stampa dell'organizzazione. E' stata un'esperienza molto interessante che mi ha fatto conoscere come molti atleti prendano a cuore la propria disciplina, e come il lavoro di tanti volontari possa essere cosi' decisivo per la buona riuscita di queste manifestazioni. A fine giornata, dopo una corsa massacrante per questi atleti (che chiamerei piu' che altro masochisti
) l'inviato di un noto giornale della mia zona non si e' neppure degnato di andare a vedere l'arrivo, di fare una mezza intervista, o una foto. Niente. Ha trascorso tutto il giorno navigando in internet facendo i cazzi suoi, e alla fine ha cercato notizie sul vincitore su internet e ha compilato il suo bell'articolo con un copia/incolla.
Non vi dico poi quanto queste
persone possano essere infide o vendute, cose che mi raccontava mio padre che per lavoro era solito essere sempre presente in luoghi poco piacevoli per incidenti, disastri, terremoti. Quello che vedevano i giornalisti era, chissa' come mai, la versione riveduta e politicamente/economicamente adattata della verita'.
Lo so, e' un po' OT.