13/5/2009 (8:31) - L'ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA' INDAGA
Influenza suina, il virus potrebbe
essere stato creato in laboratorio
Il virus potrebbe essere stato coltivato nelle uova
Un ricercatore australiano: «Forse
un errore umano all'origine della
febbre che ha terrorizzato il mondo»
E gli albergatori messicani offrono
ricchi premi per i turisti infettati:
«Fino a tre anni di vacanze gratis»
ROMA
Il virus della nuova influenza A/H1N1 potrebbe essere nato in un laboratorio per un errore umano. Lo sostiene il ricercatore australiano Adrian Gibbs, uno dei "padri" dell’antivirale oseltamivir, in un articolo che ha inviato all’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e ai Centri statunitensi per il controllo delle malattie (Cdc), e del quale ha annunciato l’imminente pubblicazione.
Un’ipotesi, a quanto si apprende, sulla quale l’Oms sta indagando e si sta confrontando in questi giorni con gli esperti internazionali di virologia umana e animale. Hanno ricevuto copia dell’articolo anche gli esperti internazionali della Fao e dell’Organizzazione internazionale per la salute animale (Oie).
Secondo Gibbs le caratteristiche genetiche del virus A/H1N1 sono tali da far supporre che sia stato coltivato nelle uova. Queste ultime sono largamente utilizzate nei laboratori sia per coltivare i virus sia per coltivare i vaccini. In passato, nel 1977, un virus influenzale del tipo H1N1 era stato prodotto per errore per la cattiva gestione di un laboratorio in Russia.
E intanto di fronte alla debacle turistica causata dall’epidemia di influenza gli albergatori messicani tentano di salvare il salvabile. Mentre ieri il ministro della sanità, Josè Angel Cordova ha sostenuto che i cinque più importanti centri turistici del Paese (Puerto Vallarta, Los Cabos, Cozumel, Mazatlan e Zihuatanejo) non hanno registrato alcun caso di persone colpite dal virus N1H1, i proprietari degli hotel di Cancun e della Riviera Maya hanno fatto un annuncio a dir poco originale: «i turisti che presentassero i sintomi dell’influenza negli otto giorni successivi al loro ritorno a casa, saranno risarciti con tre anni di viaggi gratuiti».
Lo ha reso noto Fernando Garcia, il direttore di uno dei gruppi alberghieri che hanno lanciato tale promozione, precisando che gli hotel che hanno aderito all’iniziativa hanno almeno 5.000 stanze disponibili. «Siamo sicuri che nei prossimi giorni si aggiungeranno altri alberghi», ha sottolineato Garcia, facendo anche sapere che saranno inviate lettere al governo degli Stati Uniti e pubblicate inserzioni nei media del vicino Paese affinchè venga derogato lo stato d’allerta che raccomanda di non recarsi in Messico.
Ieri, il governatorato di Quintana Roo ha ammesso in proposito che, a partire dall’insorgere dell’epidemia, a causa della mancanza di turisti almeno 25 hotel di Cancun e della Riviera Maya (nella zona est del Paese) hanno dovuto chiudere temporaneamente i battenti. Intanto, il ministro Cordova ha precisato che i casi di morte da H1N1 sono saliti da 56 a 58 e che i contagiati sono 2.224
|