Ci son dei posti che per un motivo o l' altro sentiamo un po' come "nostri".
Io potrei dirlo di Pisa, di Firenze, della Val Venosta.
E di Salerno, dove passai un breve ma bellissimo periodo della mia vita.
Salerno rimarrá sempre nella mia memoria per la calda ospitalitá che dava a noi soldatini dell' 89°, per i panzerotti caldi appena usciti dalla padella della friggitoria subito fuori la Caserma Cascino, per le fette di cocomero dolci come miele mangiate ai chioschi lungo la strada, per le passeggiate e i gelati al tramonto col le ragazze lá sul lungomare, per il vecchio e grasso maresciallo Stanzioni che quando partii per la Brigata Folgore non seppe trattenere una lacrima, per le domeniche ad Amalfi e Positano, per le notti a ballare sulla terrazza di un bar sul mare, per quella vecchia Caserma che ora non esiste piú, che noi invece di Caserma chiamavamo con affetto "Hotel Cascino".
E il cui motto "Non chiedo dove" avevamo cambiato in
"Qui si danno ripetizioni di italiano e matematica alle figlie degli ufficiali, si allevano cani di razza, si riverniciano e riparano auto, si gioca a poker, ci si abbronza, e quando abbiamo tempo si addestrano le reclute ... ma con calma e per favore!"